IL Il mercato italiano delle auto elettriche ha subito una battuta d’arresto in aprile, con uno la quota è scesa nel mese al 2,3%. e iscrizioni in calo 20,5%in gran parte per il ritardi nell’entrata in vigore dei nuovi incentivi. È la posizione del presidente della Motus-E, Fabio Pressi, come potete leggere a questo indirizzo. Motus-E è un’associazione italiana che promuove la mobilità sostenibile, in particolare l’adozione di veicoli elettrici. L’associazione riunisce diversi attori del settore, tra cui produttori di veicoli, fornitori di infrastrutture di ricarica, aziende energetiche e altri soggetti interessati alla promozione e allo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.
Nel primo trimestre del 2024 le immatricolazioni di auto elettriche sono diminuito del 19,4% rispetto all’anno precedente, con una quota di mercato ormai pari a 2,8%. Nei primi quattro mesi dello scorso anno, tuttavia, la quota di mercato delle auto completamente elettriche era rimasta stabile 3,7%. Questo calo è da attribuire proprio all’attesa che entrino in vigore i nuovi incentivi.
Pressi ha osservato che, sebbene l’Italia abbia una elevato numero di colonnine di ricarica pubbliche (oltre 54.000), il mercato delle auto elettriche non è decollato come previsto. Ne ha sottolineato l’importanza i veicoli elettrici e le infrastrutture progrediscono insieme per garantire una transizione di successo. Ha inoltre sottolineato la necessità di un dialogo più stretto tra la filiera automobilistica e quella energetica per alimentare uno sviluppo virtuoso.
Inoltre, secondo il presidente di Motus-E, L’elettrificazione della mobilità è una tendenza globale e l’Italia deve scegliere se essere protagonista di questa innovazione tecnologica per mantenere la competitività industriale e promuovere l’occupazione oppure restare indietro. Nota infine che anche il mercato dei veicoli commerciali elettrici è rimasto fermo, con un forte calo delle immatricolazioni nel mese di aprile a causa dell’attesa di nuovi incentivi.
IL Incentivi auto nuove 2024 sono stati annunciati per la prima volta il 1° febbraio e formalizzati solo con il DPCM del 2 aprile. Dopo una serie di ritardi, secondo fonti ministeriali dovrebbero entrare in vigore entro la fine di maggio.
