“Sottomesso e umiliato da Bertolucci” – .

“Sottomesso e umiliato da Bertolucci” – .
“Sottomesso e umiliato da Bertolucci” – .

Il film “Maria” uscirà in Francia il 21 giugno e scatenerà molto probabilmente nuovi dibattiti sui limiti etici della rappresentazione cinematografica, sull’uso e abuso del corpo di attrici e attori

“Un attacco fisico davanti alla troupe per un cinema per soli uomini”. Si torna a parlare famosa scena di sesso anale Di Ultimo tango a Parigi. Ma questa volta è lui a scavalcare il campo. E con il film Maria di Jessica Palud – il 21 maggio Fuori Concorso alle Festival del cinema di Cannes – vedremo la ricostruzione di quella famosa, contestata, censurata scena in cui Marlon Brando afferra da dietro la giovanissima Maria Schneider e, utilizzando il burro come lubrificante, la sottopone ad un rapporto anale. Questa volta, però, la protagonista è Maria interpretata da Annamaria Vartolomei (già protagonista del Leone d’Oro a Venezia, L’évènement di Audrey Diwan, sul diritto all’aborto in Francia nel 1963 quando la pratica era ancora illegale). Nel film si incontra il 19enne Schneider (minorenne secondo le leggi del 1969 ndr). Bernardo Bertoluccoi (interpretato da Giuseppe Maggio) in un bar parigino accetta poi la proposta di recitare in Uultimo tango a Parigi – film che uscirà nelle sale nel 1972 – con cui poi lavorare Marlon Brando qui con il viso e il corpo di Matt Dillon.

Il film è basato sul libro scritto da Vanessa Schneidercugino dell’attrice morto nel 2011 e a nemmeno 60 anni senza mai riemergere tunnel nell’alcol e nella droga dove era finito dagli anni ’80. «Il libro avvicina Maria attraverso il prisma dell’intimità, attraverso la lente della testimonianza familiare», ha spiegato ai giornali il regista Palud. “Volevo cambiare questa prospettiva e concentrarmi su Maria. Stare nel suo sguardo e non abbandonarlo mai, viaggiare con lei”. E proprio la sequenza contestata si trasforma definitivamente in “Un’esperienza di umiliazione e oppressione”, proprio perché non scritto nella sceneggiatura, letteralmente improvvisato, cercando di trovare quella scintilla di inaspettato per arricchire realisticamente il filmato.

Come dice Anais Ginori. spiega Repubblica Avendo già avuto modo di vedere in anteprima Maria della Palud, il regista “ha girato la scena con Vartolomei e Dillon, accompagnati da un coach dell’intimità e da una controfigura nel caso l’attrice ne avesse avuto bisogno. Sul set di Maria, ha raccontato il regista, è stato riprodotto quanto accaduto poi: un attacco fisico davanti a tutti, nel silenzio dell’equipaggio”. Del resto, da un lato, la Schneider aveva sempre accusato la regista parmense di un abuso di potere che l’aveva ferita profondamente (anche se il mainstream aveva declassificato e deriso le sue accuse, definendo l’attrice psicologicamente fragile); d’altronde è stato lo stesso Bertolucci a confessare, sulla scia del MeToo che aveva travolto anche il mondo del cinema italiano tra il 2017 e il 2019, di aver si comportò “orribilmente verso Maria, perché non le avevo spiegato cosa sarebbe successo”, ma soprattutto per avere “la sua reazione da ragazza, non da attrice. Volevo che si sentisse veramente umiliata.

“Non cerco di accusare o giudicare, ma di affrontare l’eredità e offrire un ritratto di questa societàattraverso una nuova prospettiva, quella di Maria Schneider”, ha concluso Palud che a 19 anni lavorò sul set di I sognatori aiutando Bertolucci a dirigere. Maria uscirà in Francia il 21 giugno e scatenerà molto probabilmente nuovi dibattiti sui limiti etici della rappresentazione cinematografica, sull’uso e l’abuso del corpo di attrici e attori.

 
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