mancano dati per un’adeguata analisi rischi/benefici – .

mancano dati per un’adeguata analisi rischi/benefici – .
mancano dati per un’adeguata analisi rischi/benefici – .

di Sara Gandini e Maurizio Rainisio

Nel 2020, il numero dei decessi tra bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni considerando tutte le cause, non solo il Covid-19, è stato di 360: 49 in meno del previsto calcolato rispetto ai nove anni precedenti (2011-2019); nel 2021 ci sono stati 381 decessi, 22 in meno del previsto; nel 2022 ci sono stati 382 decessi, 15 in meno del previsto. Nel 2023 abbiamo avuto 438 morti, 47 in più del previsto. Sostanzialmente si nota un notevole difetto di decessi negli anni in cui l’epidemia è stata maggiore virulento, mentre si registra un eccesso nel 2023 quando l’epidemia sembrava ormai giunta al termine. Sembra paradossale eppure nessuno ne parla.

Alcuni hanno notato che il difetto di mortalità potrebbe essere attribuito al rischio derivante incidenti stradali diminuito durante il lockdown. I dati Istat sulle cause di morte non indicano però alcun aumento dei decessi per incidenti stradali nella fascia di età 5-14 anni negli anni dell’epidemia rispetto agli anni precedenti.

Tra le persone di età compresa tra 6 e 12 anni ci sono stati 3 decessi attribuiti a Covid-19 nel 2020 (1 su 1,2 milioni), 5 nel 2021 (1 su 0,74 milioni), 9 nel 2022 (1 su 0,41 milioni) e nessuno nel 2023. piccoli numeri avrebbero consentito un esame estremamente accurato di casi clinici per verificare se effettivamente il Covid sia stato la causa della morte, perché molto probabilmente riguardano soggetti con diverse patologie concomitanti. Ciò è stato fatto in Inghilterra e Galles, dove ilUfficio per le statistiche nazionali distingue tra i decessi che coinvolgono il Covid E a causa del Covid. I primi, più o meno, sono d’accordo con quelli italiani.

È interessante notare anche che negli USA le disuguaglianze sociali e la mancanza di un sistema sanitario nazionale come quello italiano incidono notevole anche sulla mortalità pediatrica: da agosto 2021 a luglio 2022 i decessi attribuiti al Covid nei bambini di 5-9 anni sono stati 4/milione e nei bambini di 10-14 anni 5/milione, due volte rispetto all’Italia.

Ci sono circa 3,6 milioni di bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Per il periodo precedente a marzo 2022, in cui sono state somministrate 2,4 milioni di dosi, non sono disponibili dati separati di mortalità/morbilità per i bambini con o senza vaccino, rispettivamente 1,3 e 2,3 milioni; L’Iss le ha invece annunciate per il periodo successivo fino a gennaio 2023. In questo periodo sono state somministrate ulteriori circa 0,3 milioni di dosi, riducendo di 75mila unità il numero di bambini senza vaccino e aumentando il numero di bambini vaccinati con due dosi. Tra i bambini vaccinati non si sono verificati decessi durante questo periodo, mentre tra i bambini si sono verificati 8 decessi Non vaccinato.

Sulla base di questi dati molto limitati (un ventesimo del totale dei bambini vaccinati), si potrebbe fare una stima che indicherebbe che senza il vaccino ci sarebbero stati 4 decessi in più; al contrario, supponendo che tutti i bambini fossero vaccinati con ulteriori 4,5 milioni di dosi, potremmo stimare 8 morti in meno. Sarebbe opportuno che l’autorità sanitaria rendesse tale stima ragionevolmente precisa reso pubblico dati simili a quelli riguardanti il ​​periodo precedente in cui erano state somministrate circa 2,4 milioni di dosi di vaccino a 1,3 milioni di bambini.

Non abbiamo modo di stimare quanti eventi avversi si sarebbero verificati tra i 2,3 milioni di bambini non vaccinati se fossero stati vaccinati. Si stima che gli eventi avversi gravi siano rari, ma non sappiamo ancora quanto siano rari, né il loro decorso; infatti anche le meta-analisi più recenti lo dichiarano mancano informazioni su questo tipo di eventi. Non è chiaro il motivo per cui le aziende produttrici non fossero obbligate a effettuare questa procedura farmacovigilanza attiva perché questo ci avrebbe permesso di capire qualcosa in più sulla sicurezza dei vaccini. Ciò, combinato con i dati limitati sulla mortalità con e senza vaccino, non consente di effettuare un’adeguata analisi rischio/beneficio della vaccinazione in questa popolazione.

Origine dei dati:

I dati resi disponibili sono sempre in forma aggregata e con fasce di età variabili. Per quanto possibile abbiamo cercato di restare entro l’età pediatrica. Ci sono notevoli discrepanze tra i dati dell’Iss e quelli del Ministero della Salute sul numero di vaccini somministrati, ma non sono tali da influenzare le conclusioni e i dati sui decessi per incidenti stradali fino al 2021.

L’ISTAT fornisce dati per la dimensione della popolazione per singola età e per i decessi per tutte le cause aggregati per le fasce di età 0,1-4, e poi cinque in cinque anni.

L’Iss attraverso l’Infn fornisce i dati sui decessi attribuiti al Covid. Dati aggregati per le fasce di età 0-5, 6-12, 13-19 e poi dieci dopo dieci anni.

I bollettini settimanali dell’Iss dal 16 marzo 22 al 18 gennaio 23 forniscono i dati sull’effetto dei vaccini aggregati per fasce di età 5-11, 12-39, 40-59, 60-79, 80 anni o più.

La banca dati del Ministero della Salute – Covid-19 Opendata Vaccini fornisce dati aggregati nelle classi di età 5-11, 12-19, e poi dieci per dieci anni sulla somministrazione dei vaccini.

 
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