Un’ultima stretta di mano con la promessa di un confronto civile altrove: protagonisti della vicenda sono Cristiano Fazzini, leader del movimento Veneto No Green Pass, e il virologo Fabrizio Pregliasco.
L’incontro
È accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 4 maggio, davanti alla Sala della Carità di via San Francesco a Padova, dove Pregliasco era stato invitato nell’ambito del Galileo Festival a un incontro dal titolo “Superbatteri: una nuova minaccia? ”. Il Covid, però, è stato il tema che ha interessato i circa 50 antivax che lo aspettavano al suo arrivo per fischiarlo e contestarlo: nonostante ciò, il direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano ha permesso che uno di loro Entra nella sala la delegazione, compreso lo stesso Fazzini. Che ha colto l’occasione per chiedergli al termine dell’incontro, nel corso delle domande: «pace sociale: prima lei parlava di “minoranza rumorosa”, ma non crede che sia giunto il momento di risarcire i danni a persone che ci ferisce riconoscere che esiste un problema o vogliamo continuare a negarlo? E perché lo Stato e i suoi cittadini devono pagare mentre le aziende farmaceutiche condividono profitti miliardari?”.
Fabrizio Pregliasco
Pregliasco non si tira indietro, e risponde: «Gli eventi avversi sono stati valutati, al punto che anche i foglietti illustrativi dei vaccini vengono progressivamente aggiornati rispetto a potenziali problemi legati all’insorgenza di malattie, che non nego e non ho mai smentito. : i numeri in questo senso sono assolutamente bassi, ma diventa difficile spiegarlo visto che siamo accusati di averli nascosti. Inoltre, sul fronte risarcitorio, le istituzioni hanno sempre fatto il massimo, così come durante la pandemia quando sono state fatte scelte davvero difficili e certamente insoddisfacenti perché era necessario mediare tra tre aspetti inconciliabili: la salute, l’economia e la psicosi. -conseguenze psicologiche. sociale. Inoltre le aziende farmaceutiche potrebbero aver mostrato alcuni aspetti negativi, ma non generalizzerei. Ha ragione, infine, quando parla di voglia di pacificazione e di tranquillizzazione di un dibattito che però spero non sia ideologico, altrimenti stiamo parlando tra sordi». Non solo: al termine della manifestazione il virologo si è fermato con i manifestanti, parlando direttamente con Alessandro, un signore che gli ha raccontato di essere “finito su una sedia a rotelle dopo il terzo vaccino con la sindrome di Guillain-Barré”.
