‘Declino americano come quello dell’antica Roma’ – Festival di Cannes – .

‘Declino americano come quello dell’antica Roma’ – Festival di Cannes – .
‘Declino americano come quello dell’antica Roma’ – Festival di Cannes – .

“L’America sta crollando, rischiamo di perdere la Repubblica, come accadde millenni fa a Roma. Quando anni fa dissi che volevo realizzare un’epopea legata all’antica Roma, mi chiesero perché avesse a che fare con l’America e II risposi che quest’ultima era stata fondata sulle basi dell’Antica Roma ed entrambe potevano essere legate allo stesso destino .”

Così oggi Francis Ford Coppola in conferenza stampa a Cannes ha presentato il suo Megalopolis in concorso a questa 77esima edizione del festival.

E ancora il regista 85enne, a cui non è stata posta alcuna domanda sulla polemica riguardante un suo presunto comportamento scorretto nei confronti delle attrici sul set di Megalopolis, aggiunge: “Il cinema non è altro che l’arte di illuminare e mettere i riflettori su quello che sta accadendo, possiamo fare in modo che le persone vedano ciò che stiamo vivendo e questo nella speranza di rendere il mondo un posto migliore per i bambini”.

A una domanda del giornalista di Variety che cita la deriva di Trump negli States, Coppola risponde: “Uomini come Donald Trump per ora non sono al potere, ma c’è una tendenza in atto nel mondo verso una tradizione più neo-destra, addirittura fascista. il che è spaventoso perché chiunque abbia vissuto la Seconda Guerra Mondiale ha visto gli orrori che sono accaduti e di certo non vogliamo che queste cose si ripetano”. Sull’investimento di 120 milioni di dollari fatto dallo stesso direttore vendendo i suoi vigneti per portare avanti questo sogno quarant’anni fa dice: “Non mi interessa. Non mi è mai importato dei soldi. Ho accettato il rischio, non ho problemi con le finanze. Il film è venuto esattamente come lo immaginavo e ne ho pagato le spese. Ci sono tante persone che, quando muoiono, dicono: vorrei averlo fatto”. Quanto a Megalopolis, accolto con freddezza dagli esercenti statunitensi e che non ha ancora distribuzione negli Stati Uniti (se non nel circuito Imax), Coppola paragona prima l’opzione streaming a un’uscita home-video e poi sottolinea come l’intero home video il mercato sta cambiando troppo rapidamente:

“Temo che l’industria cinematografica sia diventata più incentrata sulle persone che lavorano solo per soddisfare i propri debiti perché gli studi cinematografici oggi hanno enormi deficit. E il compito ora non è tanto fare buoni film, ma assicurarsi che paghino i loro debiti. Nuove aziende come Amazon, Apple e Microsoft oggi hanno tanti soldi e quindi potrebbe succedere che gli studi che conosciamo da tanto tempo non saranno più gli stessi in futuro”. Invece John Voight – che a Megalopoli è il banchiere Crasso – dice: “Dove stiamo andando dobbiamo chiedercelo. Sono vecchio e non mi resta molto tempo, cosa posso fare per creare un mondo che protegga i nostri figli?”. Infine, Adam Driver, il vero protagonista di Megalopolis nei panni dell’architetto amletico Cesare, sottolinea: “Coppola è anche qualcuno che è pronto a sbagliare, a sperimentare e questo è un atto generoso che va riconosciuto”.

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