PERUGIA – «Aiuti, il Comune di Perugia mi vuole demolire per costruire la Brt. Ma sono sano”. È questo il grido di aiuto apparso nei giorni scorsi sui tronchi delle decine di mandorli di via Donizetti, il viale all’ingresso di San Sisto che per i perugini indica l’arrivo della primavera. Quando tutti quegli alberi colorano di rosa la strada davanti all’ospedale e la città sembra un piccolo angolo giapponese, meta di tutti coloro che desiderano un selfie con uno spettacolo della natura.
Ma alcuni di quegli alberi verranno tagliati proprio per i lavori della BRT, il nuovo progetto di mobilità urbana e sostenibile che collegherà Castel del Piano e Fontivegge passando, tra l’altro, proprio per l’ospedale. Alla notizia che i mandorli – come quelli di via Chiusi, a Ponte della Pietra – verranno abbattuti, è iniziata una protesta sui social e sui gruppi di quartiere, con tanto di raccolta firme su Change.org contro l’abbattimento di alla fine di via Settevalli. “Non posso crederci. Non voglio crederci. Rimango incastrato con le spade e devono abbattere anche me”, scrive un residente. “Incateniamoci”, è la proposta seguita da tanti che non vogliono arrendersi all’arrivo della primavera che lo dicono con un fiore.
E se c’è chi lamenta di non aver saputo prima di queste possibili demolizioni dovute al passaggio degli autobus ecologici, la realtà è un po’ diversa e forse potrebbe calmare la rabbia e l’indignazione degli abitanti di San Sisto. Perché il progetto di via Donizetti – a differenza di via Chiusi dove è prevista una corsia preferenziale per la BRT da ricavare allargando la carreggiata – prevede solo due fermate da realizzare oltre l’attuale carreggiata. Quindi i mandorli da abbattere, secondo Palazzo dei Priori, saranno solo quelli coltivati dove ora sono previste le due soste e non tutti quelli sul viale dei selfie.
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