Quello di Tardani più che un campo molto vasto è un campo molto strano – Orvieto Life – .

Quello di Tardani più che un campo molto vasto è un campo molto strano – Orvieto Life – .
Quello di Tardani più che un campo molto vasto è un campo molto strano – Orvieto Life – .

Leggo da un articolo di uno stimato scrittore di origine orvietana, che deve i suoi primi successi soprattutto alla vecchia appartenenza al PCI, che il campo veramente ampio, anzi larghissimo, alle elezioni orvietane lo farebbe il centrodestra . Ebbene, sul campo ampio personalmente ho idee diverse, che si riferiscono – almeno – alla compatibilità minima delle figure coinvolte.

Parlare di socialisti che sono in maggioranza eterogenea accanto agli esponenti di Casapound, per esempio, è una cosa che personalmente mi fa pensare tutt’altro che ad una coalizione ampia ma piuttosto ad una coalizione impossibile che magari resta insieme essenzialmente per qualche ambizione personale. Insomma, essere in un’alleanza dove è presente anche Casapound – senza un simbolo, ovviamente – ma con personaggi la cui appartenenza è molto evidente, significa anche smentire nei fatti il ​​nuovo presidente del Partito Nazionale che ha chiuso porte e finestre a un’estrema destra. . Una domanda al socialista in questione. Ma Bettino Craxi avrebbe accettato una cosa del genere?

Applaudire la presenza all’interno di questa coalizione di un ex segretario del Pd come se fosse lo stesso Enrico Berlinguer e definirla qualcosa di straordinario mi fa sorridere visto che quel segretario del Pd era lo stesso che chiuse a chiave la porta della sezione per fare non lasciare che una parte del suo partito tenga riunioni. Fulgido esempio di democrazia interna. Ed è proprio quel segretario del Pd ad essere cacciato dal suo partito e che già cinque anni fa aveva contribuito in pieno alla vittoria di questa amministrazione di centrodestra. Allora, quali sono le novità? Forse la novità è che dopo 5 anni ha trovato almeno il coraggio di dire da che parte sta.

Insomma, i cambiagiacca sono all’ordine del giorno e alla fine rappresentano se stessi o qualche amico intimo. È vero, direbbe qualcuno, che solo gli stupidi sono quelli che non cambiano idea. In questo caso, però, non credo che si tratti di una scelta ideologica. Allora, cara stimata penna, usiamo le parole con attenzione e parliamo non del campo largo o larghissimo del centrodestra ma del campo strano o stranissimo.

Come candidato sindaco sono molto soddisfatto del mio ampio campo. Un centrosinistra vero, con componenti che vanno da Bella Orvieto al Pd, una lista di centro di grande respiro legata al popolarismo, una presenza civica importante: sono il risultato di una squadra nata sulla base del programma e che vede in me non l’unico uomo al comando ma il trequartista di chi sceglie di collaborare sulla base di un unico principio: il bene della nostra comunità.

 
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