tifare per il Ponte” – .

Si è riunito questo pomeriggio nella sala del Consiglio Comunale di Messina Commissione per il Ponte sullo Stretto nel corso del quale sono stati ascoltati i rappresentanti messinesi di Confesercenti e Confcommercio. Alberto Palellapresidente provinciale della Confesercenti Messina, è stato molto diretto: “Ero ragazzino e parlavano di Ponte, oggi ho 54 anni e si parla di Ponte: Speriamo che questa volta sia la volta buona. Penso che sia un’opportunità e una risorsa per il Sud. Sono fortemente convinto e favorevole al ponte ma ho dubbi sui tempi di realizzazione: se dovesse diventare l’ennesimo progetto incompiuto non sarebbe possibile per la città uscirne“.

Per Palella, estremamente favorevole collegamento stabile tra la Calabria e la Sicilia“,”il commercio può avere grandi input dal Ponte, con grandi ricadute sul territorio“. Ma non solo. “L’azienda che costruirà il Ponte è una grande azienda che tenderà ad avere interlocutori unici, quindi c’è necessità di consorzi tra imprese serie” in modo che la richiesta di lavoro possa essere soddisfatta. Diversamente”avremo solo in parte il ritorno economico che ci aspettiamo sul territorio“. Allo stesso tempo, ha precisato il rappresentante di Confesercenti, è “è necessario attuare un’opera di urbanizzazione e sistemazione della città, ad esempio con un porto turistico alternativo. Tutti elementi che potranno dare una visione di una città futura e migliorare la qualità della vita“.

“Con il Ponte, un futuro luminoso per Messina”

Si è detto favorevole anche ai lavori infrastrutturali Carmelo Picciotto, presidente provinciale di Confcommercio. “Quando si parla di Ponte si parla di futuro: per me sarà lui il protagonista del futuro della città di Messina. Negli ultimi vent’anni si è assistito ad un crollo del turismo. Per i nostri figli e nipoti abbiamo una sola scelta: Tifo per il Ponte, che finora ha bloccato l’economia messinese – ha spiegato Picciotto -. Se sapremo fare la scommessa giusta ci sarà un futuro luminoso per la città di Messina. Il 51% delle risorse deve restare a Messina. Non sono per il Ponte e basta, ma per tutto ciò che bisogna fare insieme al Ponte. Auspico, ad esempio, una grande conurbazione con Reggio Calabria. I costi diretti saranno di ca 50 miliardi di euro tra 8 o 9 anni: se la metà arrivasse a Messina sarebbe una scossa economica che andrebbe a beneficio di ogni settore“.

Le ricadute sul commercio

Il presidente della Fiepet Confesercenti, Benny Bonaffiniha poi evidenziato la crisi del commercio messinese dovuta alle vendite online, che di fatto si inserisce in una crisi globale generalizzata: “Vi siete mai chiesti perché i prodotti dei supermercati costano di più a Messina che a Milano? Con il Ponte i costi si ridurranno, grazie al fatto che i trasporti saranno tutti su gomma“.

Espropriare

Dei quattro rappresentanti ascoltati oggi in commissione, l’unica voce dubbiosa è stata quella di Giuseppe Fozia, presidente della FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari della provincia di Messina). In particolare, in riferimento agli espropri, Fotia ha menzionato il valore delle case da espropriare, ma non solo il valore di mercato ma bensì il valore dato”dal’esperienza della casa che non viene preso in considerazione. A Messina saranno circa 250 le persone che dovranno lasciare le proprie case, che dovranno poi essere accompagnate nel prossimo viaggio“.

Tra gli interventi dei consiglieri comunali, oltre a Antonia Russo del Pd che ha chiesto, sempre dopo diverse sedute sul tema, se il Ponte sia tecnicamente fattibile, degno di nota l’intervento dell’assessore Cosimo Oteri: “Non capisco i giovani contrari al Ponte. Il Ponte sullo Stretto è pensato per dare risposte a tutti: contrari, favorevoli e indecisi. Ora non c’è bisogno di dire sì o no, ma come. Diventerà la zona di Ganzirri“così attraente dal punto di vista turistico”oscura anche Taormina. Verrà creata una città diversa“.

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