È arrivato subito in vetta alle classifiche Fimi/Gfk, appena uscito e con oltre 32 milioni di stream in pochi giorni. Tutti i singoli dell’album sono entrati nella top 100. Ma lui, il rapper Baby Gang, è in carcere, appena tornato in cella dagli arresti domiciliari per l’ennesima violazione del regolamento.
The Evil Angel, l’album del trapper uscito il 26 aprile, ha scalzato la regina del pop Taylor Swift dalla vetta delle classifiche, in seconda posizione con il reparto I poeti torturati. Tante le collaborazioni nell’album: Sfera Ebbasta, Geolier, Marracash, Blanco, Lazza, Tedua, Ernia, Rkomi, Gue Pequeno, Rocco Hunt, Emis Killa, Jake La Furia, Fabri Fibra, Gemitaiz, Madman, Paky, Niko Pandetta e Simba La Rue, con cui condivide anche il percorso giudiziario e le convinzioni di Baby Gang, nome d’arte del quasi 23enne Zaccaria Mouhib.
Solo pochi giorni fa, il 29 aprile, il trapper lecchese è tornato in carcere per aver violato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico avvenuta, secondo i giudici della Corte d’Appello, postando sui social foto di lui che lo ritraevano con una pistola in mano. la mano e puntata verso l’obiettivo e il braccialetto elettronico in vista. Due condanne finora: una in primo grado a quattro anni e dieci mesi per una rapina e una a cinque anni e due mesi per una sparatoria avvenuta nell’estate del 2022 in una zona della movida milanese.
La notizia del ritorno in carcere è stata data su Instagram dalla pagina ufficiale di Baby Gang, come ha scritto il suo staff: “Hanno appena arrestato Baby, questa volta l’accusa è di aver violato gli arresti domiciliari pubblicando sui social – si legge – Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti i contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione delle autorizzazioni rilasciate dagli stessi giudici che ne hanno ordinato l’arresto oggi.
A inizio aprile il trapper si è presentato davanti ai giudici della sezione misure autonome di prevenzione dicendo: “Io sono cambiato, non ho mai violato una prescrizione, mi sono offerto volontario e non ho fatto niente di male, solo le persone che ho frequentato in passato. Il mio nome ‘Baby gang’ pesa – ha aggiunto, assistito dall’avvocato Niccolò Vecchioni – la vittima sono io, vengo da una situazione difficile, sono cambiato e quest’anno volevo andare a Sanremo“.
In quell’occasione il giudice Maria Gaetana Rispoli gli aveva detto: “Devi dare il buon esempio, non il cattivo esempio, hai una responsabilità enorme, milioni di giovani ti ascoltano e Le faccio lezione – ha aggiunto – non la pistola, non le armi, non la cocaina, perché hai la possibilità di cambiare mentalità, sei riuscito a fare tutto, trovi il modo“.
