«Rienzi quando vuoi pomicierò con te come Rosa Chemical» – Il video – .

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Il vento sta cambiando, questa volta a favore di Fedez. Nella denuncia contro il Codacons, dove è accusato di calunnia, la Procura ha chiesto al rapper di non procedere. L’udienza è durata tre ore e segna un nuovo capitolo nel contenzioso giudiziario che da mesi lo vede contrapposto all’associazione dei consumatori. Oggetto di questo processo sono le accuse che Fedez ha mosso al Codacons su un presunto banner fuorviante pubblicato nel 2020 sul sito dell’associazione in merito al coronavirus. «È andata molto bene – ha detto il rapper uscendo da piazzale Clodio -. È l’undicesima volta che un magistrato chiede l’assoluzione: il Codacons dovrebbe mettersi il cuore in pace e dedicarsi a cose più utili. In aula mi sono difeso affermando che lo striscione utilizzato per la raccolta fondi era ingannevole”. Secondo il pm Antonino Di Maio manca l’elemento soggettivo del reato. Fedez ha respinto le accuse, precisando che «come cittadino ho sentito il dovere di denunciare tutto alle forze dell’ordine». Intercettato da Pomeriggio 5 ha scherzato con l’inviato che lo ha invitato a fare pace con l’associazione: «Rienzi quando vuoi ti pomicio come Rosa Chemical».

Il caso giudiziario

Tutto è iniziato il 17 aprile 2020 quando Fedez ha presentato denuncia contro l’Associazione. Per l’accusa il contenuto di quella denuncia rientra nel reato di calunnia. Nell’atto di accusa, l’ex di Chiara Ferragni avrebbe “accusato falsamente” Carlo Rienzi, presidente del Condacons (presente oggi in aula), di tentata truffa e diffamazione. «Ha accusato falsamente Rienzi di aver pubblicato sul sito del Codacons un messaggio fuorviante con il quale – si legge nell’atto di accusa riportato dall’Ansa – gli sarebbe stato fatto credere che la raccolta fondi promossa sul sito www.codacons.it nel mese del marzo 2020 era destinato alla lotta al Coronavirus”, inducendo così “un numero imprecisato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurare donazioni che sono state invece utilizzate ad esclusivo beneficio del Codacons”. Nella denuncia Fedez ha accusato Rienzi di diffamarlo in un comunicato stampa di marzo 2020 e in diversi video pubblicati su YouTube. Reati archiviati che portano oggi il trapper in tribunale con l’accusa di calunnia. La Procura di piazzale Clodio aveva inizialmente chiesto l’archiviazione di Fedez, ma questa è stata respinta dal tribunale che ha condannato Fedez a carico coercitivo.

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