Eloy Casagrande ha spiegato perché ha lasciato i Sepultura per gli Slipknot – .

Eloy Casagrande ha spiegato perché ha lasciato i Sepultura per gli Slipknot – .
Eloy Casagrande ha spiegato perché ha lasciato i Sepultura per gli Slipknot – .

C’entra lo scioglimento della band brasiliana e la voglia di continuare a suonare. Il batterista ha poi condiviso l’impegnativo processo di audizione degli Slipknot

di Rolling Stone

Fonte: profilo Instagram @eloycasagrande

«Non volevo smettere di suonare la batteria a 33 anni». Con queste parole rilasciate a Vedi San Paolo in Brasile, Eloy Casagrande ha parlato del suo passaggio dai Sepultura agli Slipknot. L’identità di Casagrande come batterista degli Slipknot è stata rivelata il 30 aprile dopo le prime due date della band al Pappy + Harrie’s in California e al Sick New World a Las Vegas.

Il batterista brasiliano ha così spiegato come la sua scelta di cambiare sia dovuta alla decisione dei Sepultura di sciogliersi al termine del loro ultimo tour di quest’anno: «È stata una mia scelta, è stata complicata. Ma la band stava per sciogliersi e non volevo smettere di suonare la batteria a 33 anni”.

Casagrande ha poi colto l’occasione per parlare del suo provino con gli Slipknot: «Mi hanno chiesto di registrarmi e di mandargli dei video dal Brasile. Inizialmente tre canzoni, poi altre tre. Poi ho trascorso 5 giorni a Palm Springs provando con tutta la band”. «Sono rimasto negli States altri 5 giorni per poter registrare alcune cose. Penso che facesse parte dell’audizione. Mi davano idee per vedere come pensavo alle parti di batteria. Volevano mettermi alla prova in ogni modo”. Anche Casagrande ha un’idea del motivo: «Gli Slipknot sono nove musicisti, quindi sono ambiti e livelli diversi e serve il consenso di tutti prima di dare l’ok».

Casagrande ha parlato anche della preparazione per i primi appuntamenti con la nuova band. «Ho preparato la scaletta, sapevo tutto, ma quattro giorni prima di partire mi hanno mandato una lista di 32 canzoni che avrei dovuto conoscere. Molti di questi non erano nella scaletta e così ho iniziato a cercare gli spartiti”. E ancora: «Quando sono arrivato negli Stati Uniti mi hanno dato la scaletta del primo concerto in cui c’erano ulteriori brani che non conoscevo, ma siamo comunque andati sul palco a suonare. Ero nervoso, è davvero intenso avere quei musicisti davanti a te. Inoltre è un gruppo che ascolto fin da quando ero adolescente e che ho sempre seguito in televisione”.

Opinioni su quel primo concerto: «Sono stato malissimo». «Ma poi al secondo appuntamento ci sono stati dei miglioramenti. Ogni mattina la band decide una scaletta diversa, quindi ho solo poche ore per imparare le canzoni che non conosco. Ma in ogni caso è andato tutto liscio, c’è tanto supporto”.

 
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