“Prepariamoci ad una probabile ondata estiva” – .

“Prepariamoci ad una probabile ondata estiva” – .
“Prepariamoci ad una probabile ondata estiva” – .

Dagli Stati Uniti arrivano notizie non molto rassicuranti per quanto riguarda il Coronavirus. Ci sarebbe infatti una nuova variante, KP.2, riscontrata nel 24,9% dei contagi. Che, come affermano gli scienziati americani, “ha una mutazione nella proteina Spike (che il virus utilizza per attaccarsi alle cellule), e quest’ultima non sembra rispondere alle versioni aggiornate dei vaccini”. Tutto ciò potrebbe preannunciare una nuova ondata di contagi in estate, negli Stati Uniti ma anche in Europa, considerata la velocità con cui la variante riesce a diffondersi.

Il JN.1

La variante dominante a livello globale al momento è JN.1, che ha causato un’impennata delle infezioni all’inizio di quest’anno. Da esso, scrive Repubblica, deriva una famiglia di varianti, soprannominata FLiRT: acronimo tra le iniziali delle mutazioni, che riescono a eludere meglio di JN.1 la protezione immunitaria dei vaccini. Del gruppo fa parte anche la variante KP.2. Ciò non significa che l’OMS si astiene dal raccomandare la vaccinazione, ma poiché il richiamo più recente era basato su un ceppo più vecchio, XBB.1.5, ha raccomandato di basare le formulazioni future sul ceppo JN.1.

«L’immunità è scemata»

Thomas A. Russo, capo del dipartimento di Malattie infettive della Jacobs School of Medicine dell’Università di Buffalo, ha spiegato: «Abbiamo una popolazione in cui l’immunità al virus è diminuita, e questo aumenta la vulnerabilità collettiva alle nuove infezioni da SarsCoV2. Se guardo nella mia sfera di cristallo direi che, considerati i diversi fattori in gioco con la nuova mutazione, probabilmente avremo una nuova ondata la prossima estate, o comunque un aumento di casi e ricoveri”. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco è andato oltre spiegando che “non è da escludere una nuova ondata estiva” anche in Italia.

«Non smettiamo di monitorare»

«Nel mondo, in ogni momento, il virus SARS-CoV-2 cerca di diffondersi, e quindi di superare l’immunità della popolazione facendo emergere nuove varianti – ha spiegato Lopalco -. Se effettivamente emerge una variante in qualsiasi zona del pianeta ed è molto efficiente, soppianta la precedente. Il virus ha assunto una dimensione più o meno stagionale, come accade con la normale influenza, soprattutto nel periodo autunno-invernale. Solo quando emergerà una variante particolarmente efficiente potrebbe trasformarsi in un’“onda” estiva. L’epidemiologo conclude rilevando che «KP.2, attualmente in crescita negli Stati Uniti, potrebbe certamente colpire anche l’Italia, ma a livello di sintomi non credo possa avere un impatto più pesante dell’influenza stagionale: non vedremo Pronto soccorso completo. Nonostante questo, però, non smettiamo di monitorare”.

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