La morte di un uomo sulla sessantina è avvolta nel mistero. Roberto Basso, ha trovato cadavere questa mattina in un magazzino adiacente alla sua abitazione, situato nella zona di Jesolo Paese, frazione cittadina della famosa località balneare veneta. Sul posto, allertati dai familiari, sono arrivati i carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia e della compagnia di San Donà di Piave, con a bordo il sostituto procuratore di turno, Giovanni Zorzi. Nessuno ha detto nulla sulle cause della morte, ma non è stata esclusa l’ipotesi più grave, quella di un delitto. Anche le modalità del ritrovamento del corpo e le sue condizioni sono riconducibili ad una morte violenta.
Chi era Roberto Basso
Basso, 64 anni, celibe, era titolare di una tabaccheria nella zona del Lido di Jesolo, e aveva un altro interesse economico in un albergo insieme a un fratello. Aveva perso da poco la madre, che viveva con lui, e quindi si trovava da solo in casa, una villetta isolata dagli altri edifici residenziali della zona. La sua morte ha colpito molto i vicini, che si sono recati a casa sua nel pomeriggio, così come i parenti che vivevano nella zona, compresi i cugini.
Sul posto si è recato il medico legale per il primo sopralluogo sul cadavere. E dalla ricognizione è emerso un elemento che potrebbe portare all’ipotesi più grave: sul collo di Basso sono stati trovati alcuni segni, che potrebbero far pensare anche ad uno strangolamento, oltre al trauma cranico dovuto alla caduta a terra. È questo un primo elemento a sostegno dell’autopsia, che sarà sicuramente disposta dal pm Zorzi, che coordina le indagini. Per ora, però, tutte le piste sono aperte, compresa quella di un incidente domestico che potrebbe aver causato lesioni al collo.
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