Riforma Abodi, prime prove del disgelo. Gravina incontra il ministro – .

Riforma Abodi, prime prove del disgelo. Gravina incontra il ministro – .
Riforma Abodi, prime prove del disgelo. Gravina incontra il ministro – .

Tutti contro il governo. La proposta del Ministro dello Sport Andrea Abodi di istituire un organismo governativo per la vigilanza economico-finanziaria delle società sportive professionistiche, privando di fatto degli organi esistenti della loro autorità, scatena reazioni unanimi di opposizione. Coni, Federcalcio e Lega Calcio, Federbasket e Legabasket, massimi esponenti dello sport e opposizioni parlamentari massacrano la svolta immaginata dall’esecutivo. Nella sostanza e nel metodo. “Rischiamo di prendere in giro il mondo e purtroppo i governi italiani non sono estranei a situazioni simili”, teme il presidente del Coni Giovanni Malagò. Intervistato da Repubblica, confessa “seri dubbi” che il blitz legislativo sia “accettato dagli organismi sportivi internazionali”. Ancora: «Siamo tutti sconcertati: Abodi è riuscito a mettere d’accordo per una volta Gravina e Lotito (ndr, il presidente della Federcalcio e suo acerrimo nemico della Lazio), passerà alla storia…».

La tempistica stessa del provvedimento moltiplica esponenzialmente i dubbi. Nel calcio la Covisoc (la commissione di vigilanza delle società calcistiche) ha sostanzialmente un mese, dal 31 maggio al 30 giugno, «per gestirne le dinamiche», continua Malagò. Se il decreto passa, “da qui al 31 maggio” il nuovo ente governativo “dovrebbe dare nomine, scegliere le figure ed essere operativo”. Non è plausibile, questa è l’implicazione. E in realtà, secondo il presidente del Coni, il provvedimento potrebbe finire per “colpire tutti gli sport”. Ha concluso: «Trovo sbagliata la parola conflitto, nella vita c’è sempre spazio per ricucire», ma questi «tempi e modi non si possono accettare».

Gabriele Gravina, numero uno della Figc, parla di una legge «irrispettosa nei confronti di tre magistrati che fanno parte dell’attuale organizzazione del Covisoc, professionisti straordinari, super partes». E chiede ufficialmente un incontro ad Abodi. Anche la Lega Calcio denuncia l’entrata aggressiva. I club rivendicano “autonomia dalla politica” e “all’unanimità” esprimono la loro “contrarietà” al decreto esecutivo, ribadendo “la necessità di procedere verso una piena autonomia della Lega Calcio all’interno del sistema sportivo”. Evelina Christillin, membro UEFA del Consiglio FIFA, solleva dubbi su tutti i fronti. Bisogna prima vedere “quale sarà il documento finale” e poi capire: tra “UEFA-FIFA e l’agenzia politica”, chi prevarrebbe ai fini delle ‘autorizzazioni’? Nessun dubbio: “Sono per l’autonomia dello sport”, ribadisce il dirigente.

Federbosket e Legabasket confessano stupore per “aver appreso la notizia dalle agenzie di stampa, un metodo del tutto insolito”. Non solo. In una nota congiunta, i presidenti Gianni Petrucci e Umberto Gandini contestano “l’urgenza del provvedimento” ed esprimono “preoccupazione” sui “tempi e le modalità di applicazione”. L’ultimo colpo è contro l’atteso ribaltamento dei costi da parte dell’agenzia governativa sui club di calcio e basket. Anche in questo caso “contraria” assoluta. L’ex allenatore dell’Italvolley Mauro Berruto, oggi dirigente sportivo nazionale del Pd, fa luce sul caso e lo cataloga con parole durissime: “Un progetto di occupazione politica, una pietra tombale sull’autonomia e sull’imparzialità di chi verificherà il bilancio d’esercizio” . Secondo il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, sta emergendo addirittura nel governo una sorta di nostalgia per il “diritto societario dell’epoca fascista, quando il nostro codice civile era pieno di ‘iniezioni societarie’”. Domanda finale dell’ex premier: “Meloni e Abodi, siete davvero consapevoli di quello che state realizzando?”

A fine serata Abodi prova a rompere l’assedio confermando “piena disponibilità” a incontrare i presidenti di Figc, Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti. Obiettivo: “Configurare” insieme “uno strumento terzo per rendere il sistema calcio nazionale più efficiente, credibile, sostenibile e competitivo”. La partita, forse, è ancora tutta da giocare.

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