Meloni-Schelin, il duello Rai viola la parità di condizioni? Mentana e La7 propongono “due confronti tra i leader di tutte le liste in corsa”

Meloni-Schelin, il duello Rai viola la parità di condizioni? Mentana e La7 propongono “due confronti tra i leader di tutte le liste in corsa”
Meloni-Schelin, il duello Rai viola la parità di condizioni? Mentana e La7 propongono “due confronti tra i leader di tutte le liste in corsa”

Il duello televisivo tra il primo ministro Giorgia Meloni e il segretario del Partito Democratico Elly Schlein in vista degli Europei, in programma – dopo lunghe trattative – il prossimo 23 maggio Porta a porta su Rai 1, riunisce rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione. Si tratta ovviamente degli esclusi dal dibattito televisivo che, secondo loro, riduce le elezioni europee a una sfida a doppio senso. Protestano tutti, dai Verdi e Sinistra a Forza Italia fino al Movimento 5 Stelle. Perché, dicono, il faccia a faccia in casa Vespa viola la parità di condizioni. Tanto che il presidente della Commissione di Vigilanza Barbara Florida (M5s) ha inviato una lettera all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in cui chiedeva garanzie sul rispetto della parità di condizioni.

Mercoledì l’Autorità si riunirà come di consueto monitoraggio sulla parità di condizioni e potrebbe prendere posizione sulla questione sotto forma di “consiglio” rivolto alla Rai, che a sua volta ha chiesto un parere e molto probabilmente sentirà rispondere, secondo il regolamento, che il confronto è possibile purché gli venga dato uguale spazio agli altri leader. Così, mentre la Rai attende la risposta, arriva il direttore del TgLa7 a proporre una soluzione Enrico Mentana. «D’accordo con i vertici di La7 ufficializzo la proposta di due confronti televisivi tra i leader delle liste in corsa per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Si faranno dei confronti Mercoledì 5 e giovedì 6 giugno ore 21.20: in occasione dell’ultimo sondaggio divulgabile dell’SWG, quello del 23 maggio, riserveremo la serata del 6 giugno ai rappresentanti delle maggiori liste. Questa è la proposta, aspettiamo le risposte”, ha scritto Mentana sui suoi profili social.

Ciò che occorre capire adesso, al netto del confronto Rai, sono le intenzioni dei principali scontenti. L’Alleanza dei Verdi e della Sinistra aveva già fatto sapere, lunedì scorso, di aver contattato il Movimento 5 Stelle per valutare la possibilità di un ricorso all’Agcom contro la sfida Meloni-Schlein. E il leader M5s Giuseppe Conte aveva definito il duello un “inganno” per gli elettori: “Rappresenta un leader che si mette a capo della maggioranza e uno a capo dell’opposizione. Non è la realtà», perché il voto è proporzionale e ogni forza corre per se stessa, aveva sottolineato. Ma critiche arrivano anche dal centrodestra: «Sarebbe meglio farlo all’americana, con tutti i leader sul palco. Non ci sono capolista di serie A e capolista di serie B. E c’è una competizione plurale”, aveva detto Messaggero Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia. Mentre il leader d’Italia vive Matteo Renzi è arrivato al punto di dirlo faccia a faccia “forse non ci sarà“: “Secondo me non funziona secondo le regole, le regole dell’Agcom e la parità di condizioni non lo consentono”, afferma in un’intervista su YouTube. “Dopodiché ieri sera Vespa mi ha mandato una mail per discutere con Tajani e io ho detto sì, non ho problemi, sono disponibile a discutere con chiunque”.

 
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