«Agiamo insieme come mai prima d’ora. Proporrò un cambiamento radicale” – .

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Uno choc per l’Europa. Mario Draghi alla conferenza europea in Belgio sui diritti sociali chiede all’Ue uno sforzo sul tema dei…

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Uno choc per l’Europa. Mario Draghi alla conferenza europea in Belgio sui diritti sociali chiede all’Ue uno sforzo sul tema competitività. «C’è bisogno di un cambiamento radicale nell’Unione europea – dice l’ex primo ministro – Le nostre regole sugli investimenti sono costruite su un mondo che non esiste più, il mondo pre-Covid, pre-guerra in Ucraina, pre-crisi nel Medio Oriente Est. E ci troviamo in un mondo in cui è tornata la rivalità tra le grandi potenze”. Lo sguardo è rivolto Stati Uniti e Cina: «Non abbiamo mai avuto una strategia industriale per rispondere, nonostante le iniziative positive in corso, ci manca ancora una strategia globale su come rispondere in più settori. Abbiamo confidato nella parità di condizioni a livello globale e nell’ordine internazionale basato su regole, aspettandoci che gli altri facciano lo stesso. Ma ora il mondo sta cambiando rapidamente, ci ha colto di sorpresa e altri non rispettano più le regole e sviluppano politiche per rafforzare la loro posizione”.

Le politiche di potenze come Pechino e Washington “sono progettate per reindirizzare gli investimenti nelle loro economie a scapito delle nostre o, nel peggiore dei casi, sono progettate per renderci permanentemente dipendenti da loro”, ha sottolineato. Draghicitando l’esempio di Pechino delle tecnologie verdi e della politica industriale statunitense su larga scala per attrarre capacità produttive nazionali di alto valore all’interno dei suoi confini, comprese quelle delle aziende europee, sfruttando il proprio potere geopolitico per riorientare e proteggere le catene di approvvigionamento. Manca una strategia su come proteggere le nostre industrie tradizionali dalla disparità di condizioni a livello globale”.

Integrazione

Draghi parla della necessità accelerare l’integrazione: «Se non tra 27, tra quelli che vogliono farcela», un riferimento al percorso di cooperazione rafforzata tra un numero ristretto di paesi per concludere l’Unione dei mercati dei capitali. «Non possiamo permetterci il lusso di poter rinviare le decisioni, per garantire coerenza tra i diversi strumenti per rilanciare la competitività dell’Ue abbiamo bisogno di un nuovo strumento strategico di coordinamento delle politiche economiche. Ciò che proporrò nella mia relazione è un cambiamento radicale: è ciò di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo realizzare una trasformazione dell’economia europea, dobbiamo poter contare su un sistema energetico decarbonizzato, una difesa europea integrata, una produzione nazionale nei settori più innovativi e una posizione di leadership nella produzione tecnologica”, aggiunge Draghi.

L’UE è in ritardo

L’ex premier sottolinea alcuni limiti, tra cui quelli nel mondo tech dove «abbiamo solo quattro aziende tra le prime 50. O nelle telecomunicazioni, dove abbiamo 34 compagnie mobili nazionali, mentre gli Usa ne hanno 3 e la Cina 4. E il il risultato è che siamo indietro sul 5G”.

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Tag: atto proporre radicale cambiare

 
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