(Credito fotografico: Enel Green Power Media).
Rinnovabili al 41,8% della domanda elettrica a marzo. Ottima notizia: il modo per pagare meno l’energia è aumentare la quota di energia pulita.
Rinnovabili al 41,8%, e si può dare di più
Gli italiani hanno il privilegio di avere un prezzo dell’energia elettrica (e ricariche presso la stazione di ricarica) tra i più cari d’Europa. Importiamo più di un quinto dell’energia che consumiamo. Ma potremmo spingere gli investimenti nelle energie rinnovabili per avere diversi effetti positivi: prezzi più bassi per kWh, miglioramento della bilancia commerciale e beneficiare di un’energia più pulitaA.
Possiamo farlo? Enel dice che possiamo arrivare facilmente al 60% di copertura. E gli ultimi dati diffusi pochi giorni fa da Terna dicono che si tratta di un obiettivo raggiungibile senza troppe difficoltà. Gli ultimi dati sono incoraggianti: quel 41,8% si confronta con il 33% di marzo 2023. Un incremento dovuto principalmente ad un forte aumento del fonte d’acqua (+140,4%). Sostanzialmente stabile fotovoltaico (+1,4%): la crescita della potenza installata è stata parzialmente vanificata dal minor irraggiamento rispetto allo scorso anno. Cresce la geotermia (+4,1%) e diminuisce l’eolico (-5,7%).
Un’Italia che funziona a carbone? No, la produzione è scesa dell’87%
Altro segnale positivo è il calo delle fonti termiche come diretta conseguenza della crescita delle rinnovabili e delle importazioni dall’estero: -24% rispetto a marzo 2023. In particolare, spiega Terna nella sua analisi mensile, si osserva a crollo della produzione di carbone: -87,1%. Sui social continuiamo a leggere che la produzione da rinnovabili è irrilevante e che si continua a bruciare tanto carbone, ma… è vero esattamente il contrario.
Gli investimenti negli impianti eolici e fotovoltaici continuano senza sosta, sfidando anche a Processo di autorizzazione spesso estenuante. “Nei primi tre mesi del 2024 prosegue la crescita delle rinnovabili registrata nel 2023, pari a 1.844 MW (di cui 1.721 MW di fotovoltaico). Questo valore è superiore di 633 MW (+52%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente“, conferma Terna. Spiegando che in generale “nel mese di marzo il consumo di energia elettrica in Italia è stato diminuito dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2023“.