di Nicola di Molfetta
Tutto il mercato ne parla. Nei prossimi mesi potrebbe vedere la luce una super fusione, tra due dei brand legali più autorevoli del mercato italiano. Si tratta, secondo l’a Legalcommunity.itdegli studi Gattai Minoli Partners E Pedersoli. In realtà, sempre secondo quanto accertato da Legalcommunity.it, il pour parler tra le due strutture sarebbe andato avanti per oltre un anno e mezzo. E in questo lasso di tempo avrebbero incontrato diversi stop&go.
Detto questo, però, al momento i colloqui tra le due organizzazioni sarebbero di nuovo in corso anche se, secondo una fonte a conoscenza della situazione, sarebbero ancora lontani dall’essere conclusi. “Niente è ancora deciso”. Secondo un’altra fonte altrettanto informata, “l’operazione porterebbe a un’effettiva integrazione sia sul piano professionale che umano”. Solo per citarne uno, in realtà, Bruno Gattai E Antonio Pedersoli si conoscono da sempre, sono legati da un effettivo sentimento di stima reciproca e, secondo le cronache, hanno iniziato insieme il loro percorso professionale, formandosi nei locali dello studio del professor Sbisà.
I NUMERI DEL POSSIBILE AFFARE
Ma ci sono molti elementi che farebbero di questa eventuale operazione la più importante fusione legale italiana di sempre. In primo luogo, il fatto che una fusione di questa portata non ha precedenti nella storia del mercato locale dei servizi legali. I numeri parlano da soli in questo senso. Secondo i dati che MAG ha appena pubblicato nell’ambito del speciale Best 50 (clicca qui e scarica la tua copia) si tratta di due realtà che messe insieme creerebbero un’associazione professionale con più di 300 avvocati, circa 110 milioni di fatturato, e una media di circa 1,5 milioni di ricavi per iscritto (contando sia equity che salariati).
Sul piano strategico, poi, l’eventuale fusione Pedersoli-Gattai darebbe vita ad una sorta di corazzata transazionale con poche realtà di dimensioni comparabili sul mercato e integrerebbe gruppi di professionisti con una forte presenza nel mondo dei fondi di private equity, banche e grandi famiglie imprenditoriali.
TEMPI INCERTI
Tutto ciò, oltre a chiarire l’importanza della partita ancora in corso, fa comprendere il livello di delicatezza del momento e la complessità dell’intera operazione che, secondo quanto appreso da Legalcommunity.it, i due studi gestirebbero direttamente, senza il supporto di consulenti “terzi”. I tempi per capire se questo matrimonio “sarà impegnato” sono ancora incerti. Sicuramente c’è un cantiere aperto e i lavori sono in corso.
