Intesa Sanpaolo apre la strada e punta sull’intelligenza artificiale – .

Intesa Sanpaolo apre la strada e punta sull’intelligenza artificiale – .
Intesa Sanpaolo apre la strada e punta sull’intelligenza artificiale – .

Il patto tecnologico siglato da. rappresenta un salto nel futuro Intesa Sanpaolo con l’ormai ex start up milanese iGenius per sfruttare le potenzialità diintelligenza artificiale nel settore del credito. Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina si conferma così pioniere del settore, proseguendo in quel percorso di innovazione che recentemente ha portato anche alla nascita della sua nuova banca digitale Isybank. Ca’ de Sass è infatti il ​​primo istituto di credito nel nostro Paese e tra i pochi in Europa a puntare con decisione sull’intelligenza artificiale.

Il software iGenius adottato da Comprensione è chiamato “Cristallo”, appartiene alla cosiddetta “business intelligence generativa” ed è già stata sperimentata dal colosso del credito attraverso i servizi privati ​​assicurati da Fideuram, quelli cioè dedicati ai suoi clienti più facoltosi ed esigenti.

Tecnici ingegneristici a parte, possiamo dire che Ca’ de Sass utilizzerà una sorta di “Chat di numeri gpt”, naturalmente molto raffinato e abbinato alle esigenze tipiche del business, per analizzare in tempi brevissimi una mole di dati altrimenti incommensurabile. E potrà così ottenere da intelligenza aziendale supporto nell’adozione delle migliori decisioni e progetti. Insomma, un potenziale vantaggio competitivo che fino a qualche tempo fa sarebbe sembrato un privilegio per i “geni” della Silicon Valley.

Pur supportato da software sempre più raffinati, l’uomo resta ancora nella cabina di regia. Lo ribadisce Marco Ditta, responsabile data & artificial intelligence di Intesa Sanpaolosottolineando come utilizzare le soluzioni intelligenza artificiale e grandi quantità di dati si stanno “affermando sempre più nel mondo del lavoro e nel nostro panorama imprenditoriale come chiave di trasformazione e semplificazione”. Per questo, prosegue, è “fondamentale adottare un approccio che metta le persone “al centro di progetti e processi”, in modo da utilizzare la tecnologia “per supportare e valorizzare” le competenze professionali di ciascuno. In questo modo aiuterà Inoltre un ambiente di lavoro “più efficiente ed efficace”, in cui tutti contribuiscono alla realizzazione di un progetto comune. L’alleanza dimostra “la direzione in cui si sta muovendo il futuro del lavoro”, commenta Uljan Sharka, fondatore e amministratore delegato iGenius aggiungendo come i due gruppi stiano lavorando anche su soluzioni legate alla sfida della sostenibilità.

Diciamolo chiaro: il distopico “Hal 9000” di Odissea nello spazio non c’entra niente.

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