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“Sulla sanità i cittadini stremati dalle liste d’attesa si rivolgono ai privati” – .

TRENTO. L’inflazione si è fermato nell’ultimo mese mentre ilaumento di prezzo è stabile, dinamica dovuta però al forte calo dei costi immobiliari.

IL il costo della vita aumenta costantemente e questa dinamica si inserisce in un contesto caratterizzato da cicli, anche lunghi, di crisi. Dopo il Covid, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Aumenta il costo di un caffè al bar, si adeguano le commissioni bancarie e ci sono adeguamenti per far fronte alle diverse difficoltà.

I prezzi salgono (e probabilmente non scenderanno mai più) mentre le retribuzioni restano sostanzialmente invariate. Il costo della vita comincia a farsi sentire mentre c’è un divario salariale superiore al 50% tra i giovani al primo contratto che vengono pagati meno dei colleghi a fine carriera. Un disallineamento iniziato nel 2008, una crisi acuita dall’emergenza Covid che ha dato un ulteriore colpo in questa direzione.

A Maggio l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, a partire dal 2015, è stato 119,5 euro con una variazione di +0,2% rispetto al mese precedente e +0,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (tasso tendenziale annuo di inflazione).

IL Il tasso di inflazione medio raggiunto a maggio 2024 è stato pari a 2,4%. Un dato decisamente inferiore rispetto al resto d’Italia ma dovuto alla spirale inflazionistica rimasta su livelli piuttosto elevati nei periodi precedenti. A fotografia la situazione era l’Ispat, ilIstituto provinciale di statistica.

“Questi dati non sono rassicuranti – commenta Walter Alotti, segretario generale della Uil – bisogna tenere conto che negli ultimi 2 anni l’inflazione è sempre stata superiore alla media tendenziale nazionale. E anche adesso, per quanto riguarda il carrello della spesa, i servizi sanitari e l’istruzione, il Trentino mantiene percentuali molto più alte di quelle italiane”.

Su questo ha infatti influito il forte calo dei costi relativi le case (energia e acqua), una dinamica dovuta all’estate e chiusura del riscaldamento, Per esempio. Il resto mostra segni positivi: dal +4,7% delistruzione al +6,3% del prodotti alimentari e bevande analcoliche. Alberghi e esercizi pubblici presentano un +4,5%.

“La vita continua a essere cara e la crescita, anche parziale, dei salari non compensa l’inflazione degli ultimi anni”, continua Alotti. “I dati sanitari sono significativi: +1,8%. I cittadini sono stremati dalle liste d’attesa e quindi si rivolgono ai privati. Questi numeri dovrebbero far riflettere le autorità sanitarie e i decisori politici”.

A giudicare è il segretario della Uil la crescita del trentino non è sufficiente a far decollare l’economia“Non è possibile raggiungere il livello del 2021/22. Per dipendenti e pensionati resta la necessità di compensare l’inflazione subita dopo il Covid, un intervento particolarmente difficile. Si registra una diminuzione della ricchezza e dei consumi delle famiglie. tornare a pensare a stipendi e tasse, come ad una platea più ampia di esclusione dall’addizionale Irpef”, conclude Alotti.

 
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