«Mi hanno detto che è all’obitorio, vieni a prendere le sue cose» – .

«Mi hanno detto che è all’obitorio, vieni a prendere le sue cose» – .
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L’attrice Dalila Di Lazzaro, 71 anni, si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera. Ha parlato di lei, dei suoi amori, dei film che ha realizzato e anche dei suoi dolori. Come quello della morte del figlio Christian, morto tragicamente nel 1991, a soli 22 anni, in un incidente stradale. «Lei ha scelto di arruolarsi nell’Esercito, il suo sogno; non è stato facile, abbiamo parlato con qualcuno. I carabinieri hanno svolto alcuni accertamenti, “dobbiamo guardare tutta la famiglia…”. Quando è partita per gli allenamenti al Benevento ho pianto, ma ero molto orgogliosa», spiega al Corriere. E una sera: «Sono tornato alle tre, poi ho sentito il telefono… trip trip e hanno riattaccato. Non ero preoccupato ma quando mi sono svegliato la mattina ho trovato un messaggio sulla segreteria telefonica. È stato terribile. Era dell’ospedale: “Purtroppo suo figlio è qui. È all’obitorio, dovrebbe venire a prendere le sue cose.” Ma come si fa a lasciare un messaggio del genere? All’obitorio, prima di accarezzarlo per l’ultima volta mi sono bendata. Volevo ricordarlo, ma mentre ero vivo. «L’avevo a quindici anni. Eravamo molto legati, mai avuto problemi con lui”, dice.

L’incontro con Wojtyla: «Sappi che sarà sempre con te, ricordalo»

Dopo quel lutto doloroso, papa Wojtyla volle incontrarla per darle la comunione: «Sono andato, mi ha preso la testa, ero in lacrime. Mi ha chiesto se credevo, ho detto di sì. Lei mi fissava con i suoi occhi azzurri e mi consolava: “Non ci sono parole, ma sappi che sarà sempre con te, ricordalo”. «Il mese scorso pensavo a quelle parole quando mi è successa una cosa bella, sorprendente – spiega – Quando andavo a rinnovare il passaporto, qui a Milano, mi si è avvicinato un maresciallo: “Ho pensato molto se dirglielo. Sa che ero nella stessa fascia di Christian? E che era mio amico? Ommammamia...”». «Aveva gli occhi rossi. L’ho guardato, ho visto mio figlio non com’era, ma come avrebbe potuto essere. Poi ci siamo ricordati del giuramento. Christian ha scherzato su questo: “Mamma, i miei amici ti hanno visto sugli spalti, ora sanno che sono tuo figlio, mi vergogno tanto”. Lui, però, rise. Dopo la cerimonia abbiamo scattato delle foto con gli ufficiali e le truppe”, ha detto Dalila.

Quell’audizione che le cambiò la vita

L’attrice ricorda come ha iniziato i suoi primi passi nel cinema. «Ho lasciato Udine per lavorare come commessa a Roma. Ho soggiornato in una piccola pensione in Piazza Barberini. C’era anche un ragazzo che cercava di fare cinema. Ha mandato in giro le mie foto. Ho fatto alcuni servizi pubblicitari. Uno scatto, non so come, arrivò nelle mani di Andy Warhol”, spiega Di Lazzaro. Poi la chiamata del Campione di Carlo Ponti, quel provino davanti a lui e soprattutto davanti a Warhol: «Lì ho capito che la mia vita non sarebbe stata più la stessa». E quell’amore con Alain Delon. «Sempre incazzato, una tigre, bellissimo. Sul set, a Parigi, accade un problema: non mi truccano e lui scompare infuriato. Dall’equipaggio dicono: “Solo tu puoi calmarlo…”. Gli telefono: “Mi hai lasciato qui come un cogl…”. Ride, ritorna. Intanto gli ho fatto una caricatura, sorridente, sono bravo con le matite… gliel’ho data: “Ti voglio solo così”. Poi mi portò da Tiffany, si fece fare una medaglia con la scritta: “Dalila, ne m’oublie jamais. Alain””.

(Foto Ansa in copertina)

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