Ecco perché il principe Harry non ha incontrato re Carlo – .

Ecco perché il principe Harry non ha incontrato re Carlo – .
Ecco perché il principe Harry non ha incontrato re Carlo – .

Non ci sono più pettegolezzi a riguardo Il principe Harry e del mancato incontro con suo padre Carlo III: A quasi un mese dall’ultima visita del Duca di Sussex a Londra, la stampa britannica sta ancora cercando di capire chi non abbia voluto vedere l’altro: È stato Harry a snobbare suo padre o è stato il re a non voler sentire parlare di suo figlio?

Re Carlo non ha voluto incontrare Harry perché «il ricongiungimento con il figlio, ora che è malato, lo avrebbe stressato troppo»

Secondo un biografo reale, il sovrano ha bisogno di tranquillità per sconfiggere il cancro che combatte da mesi. Mentre gli appuntamenti con il secondo figlio sono una certa fonte di “turbamento e irritazione”

La seconda ipotesi è stata, subito, la più logica: conveniente vedere il re e far finta che suo fratello Guglielmo e la matrigna Camilla non esistano, ma sembrerebbe anche che Carlo non volesse vedere il suo secondo figlio. per evitare stress inutili in un momento delicato come quello della malattia. Una teoria che, però, regge poco visto che il giorno dopo l’annuncio del cancro Harry è corso a Londra e ha avuto un incontro più che cordiale con il padre alla Clarence House.

Re Carlo, che “avrebbe potuto facilmente trovare il tempo per incontrare Harry”

Il principe, a Londra per il decennale degli Invictus Games, avrebbe provato a organizzare nell’ultimo mese un incontro con il re, che però sembra aver declinato a causa dei troppi impegni. “Non sei mai troppo occupato per vedere tuo figlio”, dice il biografo Hugo Vickers

La stampa britannica ora rilancia con una nuova domanda, che a ben guardare è la più antica di sempre, quella che è una questione di sicurezza. Anche se Carlo III ce l’aveva invitato a soggiornare in una residenza reale in occasione della sua ultima visita a Londra, Harry ha rifiutato perché nessuna protezione gli sarebbe stata garantita dalla polizia britannica e – riferisce il Telegrafo – si ritroverebbe in a «luogo visibile con punti di entrata e di uscita del pubblico». Non è chiaro dove, ma le ipotesi più credibili portano al St. James’s Palace, dove diversi reali dispongono di appartamenti privati ​​in cui soggiornano quando sono a Londra. L’edificio, vicino a Clarence House, avrebbe anche permesso a padre e figlio di vedersi se lo avessero voluto. Ma qui manca la volontà, non certo le opportunità. Inoltre, tutti i palazzi reali sono monitorati 24 ore su 24 in entrata e in uscita, a differenza di qualsiasi hotel: non ci vuole molto per smascherare le motivazioni di Harry.

Soggiornando sempre al Telegrafo, il principe sarebbe comunque “devastato” dal fatto di non avere più il diritto alla protezione da parte della polizia britannica, diritto che gli è stato revocato non essendo più un senior royal, ma che non ha affatto digerito, quindi tanto da aver intrapreso una battaglia legale con il Ministero dell’Interno. Oggi deve avvisare la polizia 28 giorni prima del suo arrivo nel Regno Unito se vuole chiedere misure di sicurezza: la concessione di quello che fino al 2020 era un privilegio dovuto viene valutata caso per caso dal Ravec, il Comitato che vigila sulla tutela dei reali e dei personaggi pubblici. L’affermazione di Harry è ingiustificata. La polizia, pagata dai contribuenti, non può proteggere una persona che non lavora per la famiglia reale e che, di fatto, è un privato cittadino. Una scelta, che ha avuto delle conseguenze e continua ad averle.

 
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