Outing ingenuo e involontario di Ornella Vanoni che ha raccontato di una cena a casa del collega Mahmood: «Ha cucinato il suo fidanzato». Ma la cantante non si è ancora mai pronunciata sull’identità del compagno.
L’uscita involontaria di Ornella Vanoni al mio collega MahmoodL’artista, ospite a 2046il podcast condotto da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, ha detto di aver cenato con il cantante nel suo appartamento milanese. Quando al cantante è stato chiesto chi cucinasse, Vanoni ha risposto: “Ha un fidanzato che cucina, ma solo occasionalmente perché vive a Berlino.”. Vanoni ha poi declinato l’identità del presunto partner di Mahmood al maschile, rivelando alcuni dettagli che aiuterebbero i curiosi a ricostruirne l’identità. Per il momento, tuttavia, Mahmood non si era mai impegnato sulla sua vita privata, rifiutando comprensibilmente di entrare a far parte di una categoria definita sessualmente.
L’amicizia di Mahmood con Noah Oliveira
Le indiscrezioni fatte dalla Vanoni su un fidanzato che vive a Berlino rafforzano i pettegolezzi, già diffusi da tempo, sulla relazione tra Mahmood e la modella Noè OliveiraNel 2022 il sito Gay.it aveva raccontato il legame nato tra i due, conosciutisi in Italia durante un evento di moda. “Gay.it ha appreso da fonti vicine ai protagonisti che sì, Mahmood e Noah attualmente stanno insieme, si frequentano, sono fidanzati, flirtano, si vedono, si amano e insomma sono una coppia, dei compagni, dei piccoli filatori d’amore.”, si legge sul portale a proposito del legame tra i due.
Chi è Noah Oliveira?
Noah Oliveira è un modello apparso in più di un’occasione al fianco di Mahmood. Non è raro che lo stesso cantante pubblichi foto di Noah nelle sue storie Instagram. La relazione tra i due dura da anni, anche se non è mai stata ufficializzata. Una scelta, quella di evitare definizioni o precisazioni eccessive, che lo stesso Mahmood ha spiegato: “La mia generazione non vede alcuna differenza se hai un certo colore della pelle o se ami qualcuno di un sesso o di un altro. Specificare significa già creare una distinzione. L’idea stessa di fare coming out è un passo indietro, presuppone la necessità di dividerci tra eterosessuali e omosessuali. È come l’integrazione: queste cose, per la mia generazione, esistono già”.
