Giulia Tramontano, le lacrime disperate di papà Franco e il post della sorella Chiara: “Ormai siamo una famiglia distrutta”

Giulia Tramontano, le lacrime disperate di papà Franco e il post della sorella Chiara: “Ormai siamo una famiglia distrutta”
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Di Pierpaolo Lio

La famiglia del 29enne ucciso a Senago era arrivata da Sant’Antimo per delle ricerche. “Alessandro Impagnatiello ci ha tolto Giulia e ci ha impedito di cullare il piccolo Thiago”

I Tramontano Sono “una famiglia distrutta” dal dolore, dalla perdita, dalla violenza insensata di Alessandro Impagnatiello. Ma lei «rimarrà unita per sempre». Come in quella vecchia foto che accompagna le parole di ringraziamento affidate ieri dalla sorella Chiara ai social. Tutti e cinque sono lì, avvolti contro il freddo, ma stretti l’uno all’altro, vicini e sorridenti. C’è Giulia, a sinistra: il viso incorniciato dai capelli biondi che escono dalla cuffia nera. Giulia, che era partita da Sant’Antimo per Milano, dove è «arrivata cinque anni fa» e dove lavorava in smart working per un’azienda che si occupa di ospitalità.

«Era felice di essere a Milano, era felice, aveva un buon lavoro che amava», ricorda la sorella. La sua gravidanza l’aveva poi resa radiosa: “era molto contenta di questo, era molto attenta a lei anche se lo viveva in modo sereno”. Accanto a lei, nella sua foto ci sono papà Franco (indimenticabile il suo pianto disperato alle due del mattino davanti al corpo della figlia), al centro, e suo fratello Marco, che giovedì mattina – in silenzio – insieme hanno deposto un mazzo di fiori con un biglietto dove è stato ritrovato il cadavere: «Per Giulia e Thiago»come sarebbe stato chiamato il piccolo, «per sempre nei nostri cuori».

Poi c’è la mamma Loredana, che in questi mesi era impaziente di cullare il suo primo nipotino, che aveva già adocchiato un corredino in un negozio di Sant’Antimo, e che però è stata forse la prima a intuire che qualcosa in quell’assenza non andava. La figlia non avrebbe potuto mollare tutto senza avvisare e tenersi in contatto. Il cellulare muto durante il rito della (lunga) telefonata domenicale è stato un allarme assordante. Madre Loredana, e con lei tutta la famiglia, ne erano convinti, e lo testimoniano un’infinità di sms, telefonate, videochiamate che per anni avevano alleggerito le distanze.

«Giulia non ci avrebbe mai fatto una cosa del genere, non se ne sarebbe mai andata, lasciandoci preoccupati», ha ripetuto ancora mercoledì in tv, a Chi l’ha visto?, disperata, prima che i resti abbandonati dall’assassino venissero scoperti in un angolo, dentro buste di plastica, come se fossero spazzatura: «Siamo una famiglia molto unita. Penso male, sarà successo qualcosa di veramente brutto». E poi in quella foto, accanto a Giulia c’è Chiara, la sorella minore, 26 anni, che nei giorni scorsi si è fatta il volto pubblico della famiglia travolta dalle coltellate di Alessandro Impagnatiello, e l’ultima ad arrendersi. Per le strade di Senago, ormai, la conoscono tutti: l’hanno vista marciare di porta in porta, volantini in mano, chiedere informazioni a Giulia, lottare per riavere la sorella. «Se non abbiamo ancora trovato Giulia è perché non ho fatto abbastanza», si è rimproverata fino all’ultimo sotto l’ennesimo appello.

“Grazie. Grazie per averci dato la speranza di trovarla. Grazie per averci creduto e aiutato”, è il suo ultimo messaggio, dopo una notte sospesa tra speranza e disperazione della scoperta: “Grazie di cuore una famiglia distrutta, di fratelli che non hanno saputo cullare il nipote. Di genitori che sono stati privati ​​del diritto di essere genitori”. Intanto sui social cresce l’hashtag #losapevamotutte in ricordo del sacrificio di Giulia e del piccolo Thiago.

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02 giugno 2023 (modifica 02 giugno 2023 | 09:30)

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