(Dispensa, Ministero dell’informazione del Myanmar)
La leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi è stata trasferita da una cella di prigione agli arresti domiciliari, ha detto all’AFP una fonte dell’esercito il 17 aprile.
La fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, ha aggiunto che anche l’ex presidente Win Myint ha beneficiato di questa misura.
Al momento, però, non è chiaro se la misura sia solo temporanea.
Il 17 aprile, la giunta militare al potere dal colpo di stato del 1 febbraio 2021 ha anche annunciato un’amnistia per 3.300 prigionieri in occasione del Capodanno birmano.
Il portavoce della giunta Zaw Min Tun ha affermato che è stata l’ondata di caldo in corso nel paese a spingere le autorità ad adottare misure per proteggere i detenuti più vulnerabili.
Aung San Suu Kyi, 78 anni, premio Nobel per la pace nel 1991 e leader de facto del Paese all’epoca del golpe, sta scontando una condanna a ventisette anni per una serie di condanne che vanno dalla corruzione alla violazione delle restrizioni legate alla pandemia di covid-19.
A febbraio suo figlio Kim Aris ha detto all’AFP che era ancora detenuta in un complesso carcerario nella capitale Naypyidaw.
Ai tempi della precedente giunta militare, Aung San Suu Kyi trascorse molti anni agli arresti domiciliari a Yangon, diventando un’icona mondiale della lotta per la democrazia.
Aung San Suu Kyi è ancora molto popolare in Birmania, anche se la sua immagine internazionale è stata offuscata, prima del colpo di stato del 2021, dal suo accordo di condivisione del potere con i generali e dalla sua incapacità di difendere la minoranza Rohingya perseguitata.
Secondo una ONG locale che fornisce assistenza ai prigionieri politici, la repressione seguita al colpo di stato ha causato la morte di oltre 4.800 civili.
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