AstraZeneca e il rischio trombosi causato dal vaccino anti-Covid, l’intervista a Ciccozzi sui casi in Italia – .

AstraZeneca e il rischio trombosi causato dal vaccino anti-Covid, l’intervista a Ciccozzi sui casi in Italia – .
AstraZeneca e il rischio trombosi causato dal vaccino anti-Covid, l’intervista a Ciccozzi sui casi in Italia – .

IL Vaccino contro il covid Di AstraZeneca può causare casi rari UN trombosi. La notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore, dopo che l’azienda inglese ha ammesso, per la prima volta, che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 potrebbe essere sindrome trombotica con trombocitopenia (TTS). È successo dentro Regno Unito, dove ne è stato organizzato uno class action, una class action contro l’azienda proprio per le conseguenze che il vaccino ha provocato in alcuni soggetti. C’erano anche gli dei morto. L’intervista concessa a Virgilio Novità da Massimo Ciccozziepidemiologo dell’Università Campus Biomedico di Roma e uno dei massimi esperti di vaccini.

AstraZeneca e i casi di trombosi

Come riportato IlTelegrafoAstraZeneca ha prodotto un documento in cui si afferma che “il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”.

La società ora deve rispondere alle accuse mosse da oltre 50 personeche attribuiscono gravi conseguenze al suo vaccino, distribuito durante la pandemia.

I casi di Jamie Scott e Francesca Tuscano

Tra i primi a sporgere denuncia c’è la famiglia di una donna, Jamie Scottche nell’aprile 2021 aveva subito un’emorragia cerebrale a seguito di un coagulo, che avrebbe comportato danni permanenti.

Nella controversia viene citato anche il caso di Francesca Tuscano, italiana di 32 anni, morta in seguito alla somministrazione del vaccino.

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Secondo il medico legale e l’ematologo a cui si sono poi rivolti i familiari, “la morte del paziente è da attribuire alla effetti collaterali della somministrazione del vaccino anti-Covid-19”.

In totale, i familiari dei pazienti che hanno intentato la class action chiedono ad AstraZeneca il risarcimento dei danni circa 125 milioni di dollari.

L’intervista a Massimo Ciccozzi

È la prima volta che AstraZeneca ammette una possibile correlazione tra il vaccino e alcuni possibili effetti collaterali: è questa una novità?

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“In realtà potremmo usare l’espressione di “morte annunciata”. Sin dal suo arrivo, il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dall’Università di Oxford si è rivelato problematico. Ricordiamo che anche in Italia si parlò di una possibile correlazione con una trombosi – in quel caso fatale – per un 18enne ligure, nel giugno 2021″.

Cosa era successo in Italia in quel periodo?

“Ricordo perfettamente che la notizia arrivò mentre ero ospite in una trasmissione televisiva e citavo i risultati di due studi che avevo appena letto. Uno era israeliano, l’altro inglese ed entrambi giunsero alla stessa conclusione: e così era non solo è possibile procedere con vaccinazioni eterologhe (ovvero il passaggio ad altro tipo di vaccino dopo la prima somministrazione), ma in alcuni casi è anche consigliabile”.

Perché? Ridurre i rischi o migliorare la protezione?

“Gli studi hanno indicato una copertura leggermente più elevata nel caso degli eterologhi. Ma non dimentichiamo che anche in Italia il vaccino AstraZeneca è stato accompagnato da alcune criticità, soprattutto per quanto riguarda la fascia di età per la quale è stato consigliato: inizialmente ci aveva pensato l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e lo ha offerto agli under 55. Poi , di fronte ai dati relativi alla somministrazione e ai possibili effetti avversi, lo limitò agli over 60. Questa oscillazione ne aveva messo in dubbio l’efficacia e la sicurezza”.

Oggi, di fronte a questa ammissione, si rischia di diminuire ulteriormente la fiducia nei vaccini?

“Il rischio c’è, ma ricordiamoci che i vaccini, dopo l’acqua potabile, sono quelli che ci hanno permesso di salvare il maggior numero di vite umane”.

Nessun dubbio, quindi, sulla loro utilità…

“Esatto. Va però anche specificato che vanno fatti quando servono e a chi servono, cioè non vanno mai somministrati indiscriminatamente a tutti: servono, ma bisogna valutare i destinatari e i rischi”.

Tutti i vaccini possono comportare il rischio di trombosi o altre conseguenze, o solo alcuni?

“Nel caso di AstraZeneca ricordiamo che la stessa Aifa aveva indicato che, per i soggetti che avevano avuto una sindrome trombotica, era sconsigliabile ricevere una seconda dose, o quantomeno era stato suggerito l’invio ad uno specialista per evitare il rischio di trombocitopenia. ”.

E per gli altri vaccini: quali sono le possibili controindicazioni?

“È difficile e sbagliato generalizzare. Certamente C’è sempre qualche rischio di effetti collaterali negativi, ma questo vale per tutti i farmaci, compresa la tachipirina. Ci vuole buon senso, così come quando si assume qualsiasi medicinale, compresi gli antibiotici che, come sappiamo, provocano resistenza agli antibiotici e altri problemi se abusati. Certo, si è creata una certa diffidenza infondata nei confronti dei vaccini anti-Covid”.

Perché?

“Ci sono molte ragioni. Ad esempio, verso Vaccini a RNA inizialmente c’era molto scetticismo, si temevano modificazioni genetiche. Ma abbiamo visto che si sono rivelati efficaci e utili”.

Tornando al rischio trombosi, di che patologia si tratta?

“È una tipica patologia da occlusione. La formazione di un trombo può essere paragonata ai lavori in un cantiere autostradale che riducono il numero di corsie e quindi portano ad un restringimento. Nel caso dei trombi, si tratta di coaguli che possono formarsi ovunque e causare danni a diversi organi, a seconda dei casi”.

Puoi fornire alcuni esempi?

“Ad esempio, una trombosi può portare a infarto, ictus o embolia polmonare. Ma può verificarsi anche alle gambe, se si tratta di trombosi venosa, e può limitarsi a una sensazione di calore intenso in uno degli arti o di intorpidimento”.

Come si può prevenire la trombosi, se non in casi di particolare predisposizione?

“Sicuramente la migliore prevenzione è uno stile di vita attivo, con movimento regolare e una dieta equilibrata, che evitare l’obesità, il diabete e livelli elevati di colesterolo e zucchero nel sangueche rappresentano tutti possibili fattori di rischio.

Fonte foto: ANSA

 
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