Honeymoonish, la recensione del film Netflix – .

Scrivi una recensione di un film come Luna di miele È un compito arduo. E non perché il film sia custode di chissà quale chiave, ma perché quello diretto da Elie El-Semaan è un lungometraggio totalmente esente anche dalla minima sfumatura cinematografica. Molto più semplicemente, non c’è nulla all’interno che varrebbe la pena vedere. Ma andiamo con ordine: abbiamo scritto più volte, su queste pagine, come la distribuzione in streaming aiuti il ​​pubblico a rivolgere lo sguardo verso altre industrie legate a paesi più o meno lontani. Questo succede anche con Luna di miele, film kuwaitiano girato in Libano. Inutile dirlo, c’è una forte impronta localeilluminando tradizioni e costumi dei paesi arabi (siamo infatti in Kuwait).

Nour Al Ghandour e Mahmoud Boushahri

Potrebbe risultare affascinante, ma il tutto, comunque, viene edulcorato e colorato sotto il filtro della commedia romantica; un linguaggio che spesso cattura il pubblico dello streaming e, come in questo caso, il pubblico Netflix. Un linguaggio internazionale, ma circondato da un’artificialità generale che tocca ogni livello Luna di miele. Dalla trama alle interpretazioni, dai “colpi di scena” alla scrittura: il film del libanese El-Semaan (opera prima) sembra essere il risultato diretto di una gentrificazione che ha investito in pieno anche le sceneggiature, ormai indissolubilmente legate a un lessico risultante dall’algoritmosia audiovisivo che prodotto dei social network.

Honeymoonish, la trama: gli opposti si attraggono?

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Matrimonio in Kuwait

A riprova di ciò, la presenza di Nour Al Ghandour come protagonista, Noor. L’attrice egiziana vanta 11 milioni di follower su Instagram, attirando così il grande pubblico. Non solo, in Luna di miele c’è anche Ascia Al Faraj (2 milioni di follower) che di professione fa la fashion blogger. Un chiaro mix tra mezzi diversi che, però, non rendono al meglio. Certo, quello scritto da Eiad Saleh è un film votato essenzialmente all’intrattenimento spensierato. Come suggerisce il titolo, l’ambientazione è quella di una luna di miele: Noor, dopo una delusione amorosa, sposa Hamad (Mahmoud Boushahri). I due iniziano un viaggio che, immaginate un po’, si rivelerà ricco di imprevisti. La coppia, infatti, è completamente diversa, quasi inconciliabile. Così, senza giri di parole, la commedia romantica El-Semaan prova a rispondere ancora una volta alla fatidica domanda: gli opposti si attraggono oppure no?

Un lavoro impossibile da salvare

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Un momento da luna di miele

La domanda che aleggia sulla trama è abbastanza retorica, o almeno in linea con lo scopo di Honeymoonish. Nessun tipo di impegno minimo, solo la più distratta delle visioni. Come detto, del film si salva ben poco: c’è una patina di rivista di moda che ingloba le immagini, sfrigolando un umorismo dimenticabile e, a volte, incomunicabile. Gli scorci del Kuwait, che poi sarebbero quelli libanesi, fungono da pretesto cineturistico, e l’impeccabilità dei personaggi finisce per essere l’emblema dell’artificio, ossessionati dalle apparenze, dai social, dalle feste. Il matrimonio conveniente tra Noor e Hamad avrà quindi gli sviluppi più evidenti, fino ad un finale che in qualche modo rimette a posto il lato amoroso della storia, dopo una serie di situazioni molto più simili alle chiamate alla ribalta. Se l’accompagnamento musicale potesse essere l’unica salvezza di un film impossibile da salvare (e, strano ma vero, impossibile da recensire: come si può giudicare qualcosa in cui manca tutto?), Luna di miele apre ancora una volta a una riflessione: se è vitale ampliare il panorama degli utenti dello streaming, permettendo loro di scoprire film meno inflazionati, anche attraverso opere frivole o di intrattenimento, quanto diventa avvilente per le piattaforme aggiungerli al catalogo? ? produzioni di così bassa qualità?

Conclusioni

Come dicevamo, dare un giudizio sensato su Honeymoonish è una sfida al limite dell’impossibile. La ragione? Quello arrivato su Netflix è un film in cui ogni elemento si ritrova raffazzonato all’interno di un contenitore vuoto, che non riesce nemmeno nel suo intento di intrattenere. L’umorismo e la patina generale non aiutano, così come non aiuta un cast composto quasi esclusivamente da modelle, star dei social e quant’altro.

Perché ci piace

  • La possibilità di conoscere nuove produzioni cinematografiche.

Cosa c’è che non va

  • Il cast non convince mai.
  • Umorismo inutile.
  • La patina di una rivista di moda.
  • Intrattenimento che diventa vuoto.
 
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