Risen – La Fine dei Giorni, la recensione del film di fantascienza su Prime Video – .

Un disastro di proporzioni immani e di origine sconosciuta si verifica a Badger, un piccolo centro agricolo nello stato di New York, con un meteorite che, dopo essere entrato in contatto con la superficie, si è schiantato contaminato l’aria, rendendola tossica: evento che provocò la morte di milletrecento abitanti della comunità. Lauren, un’astrobiologa perseguitata da un tragico evento passato, viene richiamata in servizio dall’esercito americano, sperando che possa aiutarla nella ricerca di risposte a questa situazione inspiegabileche sembra legato a dinamiche extraterrestri.

Un’immagine del film disponibile su Prime Video

Come vi diciamo nella recensione di Risorto – La fine dei giornialcune delle persone decedute si risvegliano improvvisamente ma in un nuovo status, con il loro organismo ormai ibridato da quell’entità aliena che sembra intenti a conquistare la Terra. In ogni angolo del pianeta iniziano a verificarsi eventi sempre più strani e inquietanti e Lauren si rende conto di appartenere suo malgrado elemento cruciale per risolvere il mistero.

Vorrei ma non posso

Una scena di Risorto

Non si può certo dire che il regista, sceneggiatore e produttore Eddie Arya è privo di ambizioni e al terzo tentativo dietro la macchina da presa si cimenta nel genere fantascientifico: peccato che dietro una storia ricca di suggestioni non esiste un budget da eguagliare e quello dei cento minuti di visione Risorto – La fine dei giorni sono a rischio di scadenza in diverse occasioni fino al ridicolo involontario. Ciò è dovuto soprattutto a limiti produttivi ma anche a una sceneggiatura che mette troppa carne sul fuoco e che per inserirsi in una logica di genere fa affidamento su colpi di scena quantomeno forzati e improbabile, il che toglie compattezza anche al lato narrativo stesso. Basti dire che la sceneggiatura mescola elementi che vanno dai classici della letteratura come Il colore veniva dallo spazio – a questo proposito ripercorriamo l’interessante, omonimo, adattamento del 2019 con Nicolas Cage – fino ad opere più recenti come Il problema dei tre corpirichiamando anche per alcune soluzioni visive e nella gestione del protagonista un cult dell’ultimo decennio del calibro di Arrivo (2016).

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Extraterrestre portami via

Aumentato

Risorto: una scena del film di fantascienza

Come accennato, la vicenda rischia quindi di straripare e di non essere supportata da mezzi adeguati il risultato è incompleto e alienantecon idee registiche che spesso rasentano le produzioni amatoriali e effetti speciali ai minimi storiciche stronca sul nascere ogni potenziale climax spettacolare. Risorto – La fine dei giorni procede dritto per la sua strada senza curarsi di quanto sia effettivamente in grado di mostrare con decenza e proprio qui crolla nelle sue stesse aspirazioni. Allo stesso modo il cast – che in realtà ha a che fare con personaggi unidimensionali – si rivelano inadeguati ai rispettivi ruoliincapace di reggere il sostrato drammatico che ne è alla base, a cominciare dalla protagonista, anche coproduttrice, Nicole Schalmo, qui al suo debutto assoluto davanti alla macchina da presa.

Un mondo in comune

Risorto 2

Il cast in una foto di scena

Cerchiamo anche di dare un’aura di globalità a questa ipotetica apocalisse che verrà, con scorci che ci mostrano varie località del pianeta alle prese con il pericolo incombente, sull’onda dei grandi blockbuster a tema, senza però anche in questo caso tenere conto dei soldi effettivamente a disposizione. Vengono fuori così soluzioni approssimative che negano all’operazione l’ampia portata che sulla carta si voleva e il rimaneggiamento di vari topoi di fantascienza sulle invasioni extraterrestri è semplicemente fine a se stesso. Persone magicamente resuscitate, piantine destinate a giocare un ruolo chiave nel futuro dell’umanità, scienziati affetti da problemi personali e i classici chiedere un insabbiamento da parte delle autoritàqui senza bandiera, con tanto di riferimenti a fatti realmente accaduti come la caduta del meteorite in Russia qualche anno fa. Risorto – La fine dei giorni dice così tanto da non dire nullacon tutto il rispetto per il pubblico appassionato del genere.

Conclusioni

L’umanità si trova in grave pericolo dopo la caduta di un misterioso meteorite, che porta alla morte di oltre mille persone e alla completa distruzione di una città. Quando quarantanove persone decedute risorgono improvvisamente, contaminate da DNA di origine extraterrestre, la situazione prende una piega inaspettata e un astrobiologo si rivela un elemento chiave negli eventi a venire. Risorto – La fine dei giorni ruba a piene mani da un immaginario consolidato, ma le sue elevate – per quanto derivate – ambizioni iniziali non sono adeguatamente supportate da un budget troppo esiguo e da una sceneggiatura spesso forzata e improbabile, popolata da personaggi anonimi e un cast relativo inesistente. all’altezza.

Perché ci piace

  • Eddie Arya produce, scrive e dirige ma il risultato – seppur non privo di ambizioni – non è quello sperato.

Cosa c’è che non va

  • Effetti speciali ben oltre la mediocre.
  • Un cast poco carismatico.
  • Sceneggiatura ridondante ed eccessivamente derivativa.
  • I vincoli di bilancio si fanno sentire enormemente.
 
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