Il segreto di Liberato, la recensione del documentario di Francesco Lettieri – .

Quale Il segreto di Liberato? Difficile dare una risposta. Impossibile se ciò che ti interessa è la misteriosa figura dietro l’enigmatico cantante napoletano. È difficile, ma non impossibile, analizzare il fenomeno e le strategie che lo hanno portato al successo di pubblico e critica, che lo hanno reso una figura influente da studiare nel panorama musicale italiano, e non solo. Su questo si concentra il documentario di Francesco Lettieri e Giorgio Testi, nelle sale dal 9 maggio, data significativa per lo stesso Liberato e tutti quelli che lo seguono: il titolo del suo primo successo, il giorno in cui vengono lanciate tante novità che lo riguardano. Il giorno in cui succede sempre qualcosa nel mondo Liberato.

9 maggio 2024

Rilasciato sul palco

Non è quindi un caso che il 9 maggio sia stato scelto per portare il segreto di Liberato nelle sale, con iniziative pensate per stupire, come la presentazione allo Spazio di Fuorigrotta di Napoli, totalmente occupato dalle proiezioni dalla mezzanotte, tra le 8 e le 9, alla sala fuori dopo stanza, un minuto dopo l’altro. Perché questa è la prima parte del segreto, una gestione delle attività e dell’immagine studiata con criterio. Potremmo chiamarlo marketing, ma non si limita a questo, è piuttosto un’identità e un’arte che in qualche modo coincidono, si sovrappongono, si influenzano a vicenda. Tanto che, e lo dice lo stesso documentario di Lettieri, non ci interessa più nemmeno sapere chi sia veramente Liberato, perché non sapere fa parte di chi è, la sua identità è nel suo non essere nel senso tradizionale, è in un’identità che va oltre il semplice nome e cognome.

Spiegare il fenomeno

Francesco Lettieri sul set

Liberato è un fenomeno che va conosciuto, sì, ma accettato per quello che è, perché sfugge a qualsiasi definizione e incasellamento. Lettoeri lo ripercorre dalle origini, da quella chiacchierata in cui si suggeriva di ascoltarlo «’nu piezz’l e il risultante video da record di 9 maggio, dal costo di soli 250 euro. Un percorso artistico ricostruito passo dopo passo, dall’interno con la definizione della macchina sempre più complessa che ne accompagna le gesta, e dall’esterno con interviste e spaccati di ciò che accade intorno a lui. Un mondo sorprendente e intrigante che un giorno sarà oggetto di studi approfonditi.

L’animazione è una storia fantastica

Il segreto di Liberato 2

Una scena della parte animata

Contemporaneamente, Lettieri compie anche un’altra interessante operazione: ricostruisce la genesi del personaggio Liberato, raccontandoci di un (ipotetico?) giovane artista, della sua formazione, dei suoi rapporti interpersonali e in particolare della sua evoluzione sentimentale, ma soprattutto della sua sogno di fare musica, unico obiettivo concreto e sbocco artistico. Lettieri lo fa con il supporto dell’animazione e il lavoro di LRNZ e Giuseppe Squillaci, che costruiscono segmenti animati di grande valore artistico, con uno stile caldo e accogliente, che ci trasportano nella vita e nella crescita di un artista in divenire. E bella animazione quello allestito dai due artisti, capace di restituire l’atmosfera ricercata con gusto, capace, soprattutto, di aggirare l’ostacolo di non mostrare il volto del giovane protagonista senza apparire forzato.

La musica, oltre le immagini

Il segreto di Liberato 7

Un momento di uno spettacolo dal vivo

Un ultimo elemento da analizzare è la musica, e non perché sia ​​meno importante per analizzare il fenomeno Liberato: c’è la sua musica, ovviamente, nel documentario di Lettieri. E non potrebbe essere altrimenti, perché è vero che Liberato è anche una grande operazione di ideazione e marketing, che sfrutta al meglio la comunicazione e sa giocare con le aspettative e l’attenzione del suo pubblico come ha saputo attorno a sé, ma tutto questo sarebbe inutile se non funzionasse la componente artistica, se non ci fosse la musica, la sua arte, a dire la sua: originale, coraggiosostravagante, ricco, La musica di Liberato è una delle realtà più interessanti e sorprendenti del panorama italiano. E aspettiamo il prossimo 9 maggio per vedere svilupparsi sempre di più la sua discografia.

Conclusioni

Il segreto di Liberato è un progetto interessante, che può essere sia un documentario che un film parzialmente di finzione: da un lato Francesco Lettieri analizza il fenomeno Liberato dall’interno, mettendosi in gioco per raccontarne gli esordi e il percorso ciò sarebbe seguito; dall’altro lo esplora in profondità con testimonianze dall’esterno e immagini delle tappe del tour che non rientrano nella logica ordinaria. Si aggiunge anche un’interessante e riuscita parte animata, realizzata da LRNZ e Giuseppe Squullaci, per raccontare in modo più o meno creativo la nascita dell’artista, il viaggio di un ipotetico giovane Liberato.

Perché ci piace

  • Il fenomeno dietro il film, che viene raccontato in modo esaustivo.
  • Le testimonianze e le immagini dietro le quinte degli spettacoli dal vivo.
  • Tutta la parte animata, che impreziosisce il progetto.

Cosa c’è che non va

  • A volte si perde l’equilibrio tra narrazione ed esaltazione del mito.
 
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