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“A World Apart” Miglior commedia. La festa nei luoghi del film – .

PESCASSEROLI. La festa è scoppiata nel luogo in cui è stato costruito il successo. A Pescasseroli si sono riuniti tutti coloro che hanno contribuito a fare di “Un mondo a parte” uno dei film più visti e apprezzati dell’anno, recentemente vincitore del Nastro d’Argento 2024 per la migliore commedia. Sul palco del cinema “Ettore Scola” il pubblico ha applaudito il regista, Riccardo Milani, e gli attori protagonisti, Virginia Raffaele e Antonio Albanese. “Non conoscevo questo posto meraviglioso. Per questo, per me, è stata una magnifica scoperta. Ho anche provato a coniare l’accento e la lingua locale. Ho avuto allenatori che mi hanno dato una mano con la dialettica” – scherza Raffaele che, ormai, nel piccolo paese dell’Alto Sangro si sente a casa. Il film è stato girato in Abruzzo, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tra Pescasseroli, Opi, Val Fondillo, Villetta Barrea, Lago di Barrea e Civitella Alfedena, nel borgo abbandonato di Sperone e nella piana del Fucino a Gioia dei Marsi. Alcune scene, con l’utilizzo della neve artificiale, sono state girate anche lungo la strada statale 83 Marsicana e nella città dell’Aquila. “Ci siamo affezionati moltissimo” – esordisce Albanese, scherzando con i più piccoli, gli studenti che si vedono sul maxi schermo, tutti in prima fila al cinema Pescasseroli l’altro giorno. Il film ha raccontato con sensibilità e leggerezza il tema attualissimo dello spopolamento dei piccoli borghi e della conseguente chiusura di istituzioni necessarie come le scuole, conquistando spettatori di tutte le età. I protagonisti del film, che ha sbancato subito i botteghini, raggiungendo numeri da capogiro, erano già stati accolti nella piccola comunità di Pescasseroli, lo scorso 21 marzo, con un tappeto verde. “Un Mondo a Parte”, però, oltre a rappresentare i problemi delle aree interne, è anche una storia di rinascita, come hanno ricordato l’altro giorno Milani, Raffaele e Albanese. “Abituarsi al peggio è la cosa peggiore che gli esseri umani possano fare; immaginare un mondo migliore, però, è possibile, basta fare squadra con le persone giuste per riabitare i piccoli centri, restituire dignità a spazi secolari, ma soprattutto alle persone” – hanno rimarcato i protagonisti del film. E il film, negli ultimi tempi, è diventato realtà proprio nei comuni dove la pellicola è stata girata. È il caso, ad esempio, della scuola primaria e materna di Villetta Barrea che, da settembre, non riaprirà, almeno per le attività didattiche ordinarie. Una storia che ricorda quella raccontata nel film campione d’incassi: sullo schermo, però, il rischio chiusura del piccolo istituto si risolve con l’arrivo dei bambini migranti. Andrea D’Aurelio

 
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