I cinque fronti del conflitto tra Iran e Israele e il rischio di un conflitto totale se si uniscono – .

I cinque fronti del conflitto tra Iran e Israele e il rischio di un conflitto totale se si uniscono – .
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DiGuido Olimpio

C’è la guerra delle ombre per eliminare scienziati e impianti di sabotaggio, la guerra delle parole fatta di propaganda, promesse e minacce, poi si passa alle armi

Il duello Iran-Israele ha cinque cerchifronti diversi che una volta uniti diventano conflitto totale. Dipende dalla decisione dei leader, dal momento e da eventi non sempre prevedibili.

È quella condotta in passato con grande efficacia e risultati significativi. Israele ha eliminato scienziati, sabotato strutture, ostacolato il flusso di armi e tecnologia a favore della Repubblica Islamica e delle milizie sciite. Ecco imboscate, incursioni nelle basi, convogli di camion. Teheran ha risposto con attacchi e bombardamenti, utilizzando cellule affiliate – ad esempio gli Hezbollah libanesi – incaricati di vendicare i colpi. Regola numero uno: non pretendere né rivelare nulla per non complicare le cose e tenere il fuoco sotto controllo. Ciò non ha risparmiato nessuna vita. Anzi.

Sono presi di mira navi mercantili, petroliere e, almeno in un’occasione nota, una nave madre utilizzata dai servizi segreti Pasdaran nel Mar Rosso. La Saviz, questo il suo nome, è stata danneggiata nel 2021 dalle forze speciali israeliane ed è stata sostituita dalla Beshad, appena tornata a casa per evitare di essere coinvolta in rappresaglie. Le armi utilizzate erano cariche esplosive piazzate dai commando e dai droni suicidi. Le marine convenzionali, rimaste sullo sfondo, hanno la forza di raccogliere la sfida: gli iraniani lavorano per migliorarla, non nascondono ambizioni oltre il Golfo, mentre Tel Aviv dispone di unità moderne e sottomarini missilistici, una componente importante.

Largo il’uso dell’aviazioneanche al kamikake e ai droni d’attacco, ai missili di ogni tipo. Balistica, crociera, razzi semplici non certo sofisticati ma che nelle mani dei movimenti alleati di Teheran assumono una valenza politica. Perché ti permettono di prendere di mira il tuo avversario senza preoccuparti troppo degli effetti e della precisione. D’altro canto, lo Stato ebraico dispone di caccia, di tecnologia superiore e di uno scudo antiaereo che si è dimostrato efficace (fare attenzione a riporre totale fiducia), vettori a lungo raggio. Sono sistemi con cui effettuare operazioni classiche ma anche omicidi mirati. Nei giorni scorsi i duellanti hanno compiuto una svolta, simbolica quanto si vuole – per alcuni solo spettacolo – che ha però portato a violare la linea rossa: si sono attaccati a vicenda in modo diretto e “pubblico”, seppur con distinzioni e modalità differenti. forme. Gli osservatori ribadiscono giustamente che è stato infranto un tabù.

Minacce, promesse di sorprese, allusioni ad attrezzature speciali e soluzioni progettate “con fantasia”. La campagna di propaganda è sempre stata intensa, accentuante l’enfasi dei toni a fini interni, con messaggi destinati alle rispettive opinioni pubbliche e ai partner internazionali. Una volta il Mossad rimase in silenzio, inducendo il governo ad adeguarsi. Molto è cambiato, c’è una maggiore presenza mediatica: famosa l’occasione in cui Bibi Netanyahu svelò davanti alle telecamere nell’aprile 2018 il furto dell’archivio nucleare iraniano compiuto – secondo la versione ufficiale – dai servizi segreti.

Rientra in ciascuna delle categorie precedenti, con qualche dato in più. Israele (i regimi sunniti del Golfo e in passato gli Usa) conta in alcuni casi sull’aiuto dei gruppi di opposizione interni iraniani: baluchi, curdi, arabi di Ahwaz, nazionalisti, Mujaheddin. Sono formazioni autonome che però possono dare una mano a creare problemi. Una scelta di Mossad che risale a più di un decennio fa: permette di attivare nuclei già presenti dotati degli strumenti necessari (droni, esplosivi, punte) ed evitare rischi per i suoi agenti. L’Iran, oltre a milizie ben addestrate con arsenali adeguati – pensate a Gli Houthi nello Yemen e la stessa Hamas palestinese – introdotto una variante: l’utilizzo di stranieri, spesso figure legate al mondo della criminalità, disposti a svolgere missioni anti-israeliane e contro gli esuli. La conferma è arrivata da molte inchieste giudiziarie in Europa.

20 aprile 2024 (modificato il 20 aprile 2024 | 11:47)

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Tag: fronti conflitto Iran Israele rischio totale conflitto unire

 
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