Dopo l’irruzione alla Columbia di New York, la polizia è intervenuta anche all’UCLA di Los Angeles per smantellare l’accampamento studentesco filo-palestinese. Secondo ilStampa associata, da metà aprile – ovvero da quando gli agenti sono entrati per la prima volta in Columbia – sono stati arrestati oltre 2mila studenti. Nel blitz di oggi, 2 maggio, all’UCLA, sono stati fermati almeno 200 giovani. Foto e video arrivati dal campus californiano mostrano i momenti in cui la polizia ha sparato anche proiettili di gomma contro i giovani, accampati da settimane. Nelle immagini, si vedono gli agenti andare in giro tenda per tenda, rimuoverle e poi spingere i manifestanti pro-Gaza fuori dal campus dell’Università della California.
Il rimprovero di Biden agli studenti: “Diritto alla protesta non significa diritto al caos”
Intanto il presidente Joe Biden ha rotto il silenzio sulle manifestazioni degli studenti universitari americani: “Il diritto alla protesta non significa diritto al caos”, ha detto. Poi ha voluto sottolineare che, negli Stati Uniti, “le proteste pacifiche sono tutelate, mentre gli atti vandalici e le proteste violente no”. L’occupante della Casa Bianca ha poi preso le difese della comunità ebraica: «Non dovrebbe esserci spazio per l’antisemitismo e le minacce contro gli studenti ebrei in nessun campus, né in America. Non c’è spazio per l’incitamento all’odio, per la violenza, per l’islamofobia, per la discriminazione contro gli arabo-americani o i palestinese-americani. Non c’è posto per il razzismo in America. È sbagliato e antiamericano”. Dopo essersi detto generalmente contrario all’ingresso della Guardia Nazionale nelle università, Biden ha concluso: “Non siamo un regime autoritario in cui mettiamo a tacere le persone, ma non siamo nemmeno un Paese senza leggi”.
