L’Iran cambierà la sua politica nucleare, che ne impone l’uso esclusivamente civile, se ci fossero minacce alla sua esistenza. È l’allarme lanciato da Kamal Kharrazi, consigliere della guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. “Non abbiamo deciso di produrre una bomba nucleare, ma se l’esistenza dell’Iran sarà minacciata cambieremo la nostra dottrina nucleare”, ha detto, aggiungendo che “se il regime sionista oserà danneggiare gli impianti nucleari dell’Iran, il nostro livello di deterrenza sarà diverso. ” “Due anni fa dissi che l’Iran ha il potenziale per produrre una bomba nucleare, e oggi abbiamo ancora questa capacità”, ha avvertito Kharrazi, sottolineando che in ogni caso Teheran “non ha deciso affatto” di produrne una.
Già lo scorso aprile un comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane aveva riferito che le minacce israeliane avrebbero potuto spingere Teheran a cambiare la sua dottrina nucleare. Nel 2022, lo stesso Kharrazi spiegò che l’Iran era tecnicamente in grado di costruire una bomba nucleare ma non aveva ancora deciso se farlo o meno. Israele “continuerà a combattere Hamas fino alla sua distruzione”. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha affermato che “non esiste una guerra più giusta di questa”. La difesa israeliana, nel frattempo, teme che la decisione degli Stati Uniti di ritardare le spedizioni di armi a Israele possa influenzare la preparazione dell’IDF per potenziali conflitti su altri fronti. Lo scrive Haaretz, secondo cui funzionari della difesa sono preoccupati per un deterioramento dei rapporti tra il governo israeliano e l’amministrazione Biden.
