Voci da Gaza – “Al nord non c’è nemmeno una casa in piedi, è impossibile trovare un riparo. Mangiare? Abbiamo solo legumi e cibo in scatola”

Voci da Gaza – “Al nord non c’è nemmeno una casa in piedi, è impossibile trovare un riparo. Mangiare? Abbiamo solo legumi e cibo in scatola”
Voci da Gaza – “Al nord non c’è nemmeno una casa in piedi, è impossibile trovare un riparo. Mangiare? Abbiamo solo legumi e cibo in scatola”

Mentre il Corte dell’Aia ordina a Israele di smettere di bombardare Rafah, nel nord della Striscia di Gaza gli attacchi continuano. In una testimonianza audio, un operatore dello staff di Oxfam a Gaza, parla di “bombardamenti inarrestabili” nelle zone settentrionali della Jabalia e Beit Lahia. “La zona è completamente devastata. Non una sola casa è rimasta in piedi. Non ci sono posti dove rifugiarsi perché tutte le scuole e i rifugi sono distrutti”. Anche l’accesso ai beni di prima necessità è molto difficile. “Possiamo contare solo su legumi e cibo in scatola”.

La decisione della Corte internazionale di giustizia è stata accolta con favore dalla ONG Oxfam, che l’ha definita “un intervento cruciale per fermare l’assalto militare d’Israele a Rafahche ha provocato lo sfollamento di oltre 800.000 persone, e come un’affermazione del diritto alla vita del popolo palestinese”. Tutti gli stati “hanno il responsabilità giuridica e morale garantire che Israele rispetti questo ordine e che le centinaia di migliaia di persone che si rifugiano a Rafah siano protette. Gli stati che sono armare l’offensiva israeliana ora stanno sfidando la sentenza della Corte internazionale di giustizia e sono complici di ogni crimine di guerra commesso a Gaza”.

Questa storia fa parte di una serie di testimonianze Voci da Gaza’ raccolte da operatori e dirigenti Oxfam di Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere una testimonianza in prima persona da parte dei civili di Gaza, coloro che stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Oxfam ha lanciato una raccolta firme (puoi iscriverti qui) per “fermare tutti i trasferimenti di armi, componenti e munizioni utilizzati per alimentare la crisi a Gaza”. Un appello rivolto ai governi a non essere “complici del continuo violazioni del diritto internazionaleadempiere ai propri obblighi legali e garantire un cessate il fuoco permanente il prima possibile”.

 
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