rischia sette anni di carcere per una sentenza del 2010 – .

rischia sette anni di carcere per una sentenza del 2010 – .
rischia sette anni di carcere per una sentenza del 2010 – .

DiAlessandra Muglia

L’autrice vincitrice del Booker Prize de “Il Dio delle piccole cose” finirà in prigione per le opinioni espresse 14 anni fa, quando dichiarò che il Kashmir non aveva mai fatto parte dell’India prima che fosse occupato dalle truppe indiane. Lo scrittore Amitav Ghosh: «La persecuzione è inconcepibile»

Lo scrittore indiano più famoso del mondo tace. Arundhati Roy resta in silenzio dopo aver appreso che sarà processata per terrorismo: tra le voci più critiche del governo, rischia sette anni di carcere, per non parlare dell’eventuale periodo di custodia cautelare. L’autore di Il dio delle piccole coseche le è valso il prestigioso Booker Prize, finirà sul banco degli imputati per i giudizi espressi 14 anni fa durante un incontro pubblico sul separatismo nel Kashmir. Il presidente della regione di Nuova Delhi, scelto dal partito del primo ministro, ha autorizzato la procedura Narendra Modi.

La notizia è arrivata mentre il leader indiano era in Italia per il G7, a pochi giorni dal giuramento per il terzo mandato: pur costretto a formare un governo di coalizione, a causa del ridotto numero di seggi ottenuti in Parlamento dopo le elezioni, Modi ha voluto dare un’immagine di continuità e potere pur mantenendo i suoi uomini fiducia nelle posizioni chiave. E questa iniziativa contro Roy può essere letta anche come a Segnale di forza che il nuovo esecutivo voleva dare dopo la sua vittoria a metà. Lo scrittore sarà giudicato ai sensi della legge sulla prevenzione delle attività illegali (UAPA), il legge antiterrorismo in vigore dal 1969, modificata in senso più restrittivo nel 2019, subito dopo il trionfo elettorale dei nazionalisti indù del BJP. Per mettere a tacere il dissenso, accusano gli attivisti.

Senza entrare nel merito delle sue affermazioni, in sua difesa si è espresso un altro grande scrittore indiano: Amitav Ghosh: «La persecuzione di Arundhati Roy è assolutamente inconcepibile. È una grande scrittrice e ha diritto alla sua opinione su di lei. È necessaria una protesta internazionale per il caso che è stato portato contro di te per qualcosa che hai detto 14 anni fa”.

Diversi leader del BJP, tuttavia, hanno difeso la mossa e hanno descritto Roy come tale traditore sostenuto dal partito di opposizione del Congresso, quello dei Gandhi.

Nel mirino sono state dichiarazioni risalenti all’ottobre 2010, quando lo scrittore dichiarò in una conferenza a Nuova Delhi che il Kashmir non aveva mai fatto parte dell’India prima di essere occupato dalle truppe indiane.
Insieme a Roy andrà sotto processo anche Sheikh Showkat Hussain, ex professore di diritto internazionale all’Università Centrale del Kashmir. Entrambi, nella denuncia presentata nel novembre 2010 da un attivista indù, erano accusati di promozione «la separazione del Kashmir dall’India».

Tutto è rimasto praticamente fermo per tredici anni, fino allo scorso ottobre quando il caso è stato riesumato. Lo stesso Saxena lo ha annunciato venerdì Roy può essere perseguito ai sensi della legge antiterrorismosenza prescrizione, consente l’arresto preventivo degli indagati senza possibilità di rilascio su cauzione.

Tra le parti più controverse del codice giuridico indiano, l’UAPA è stata invocata negli ultimi anni dal governo Modi contro gli attivisti studenteschi di Nuova Delhi, i giornalisti del Kashmir e il sacerdote gesuita Stan Swamy, morto in carcere nel 2021. Mary Lawlor, United Il relatore speciale della nazione sui diritti umani ha criticato le autorità indiane per aver utilizzato la legge «criminalizzare i difensori dei diritti umani».

Roy resta in silenzio, il suo avvocato, Rebecca John, parla a suo nome, descrivendo il caso come “motivato politicamente”. “La polizia di Delhi ha impiegato 14 anni per indagare su un caso, in cui l’unica accusa contro la signora Roy è quella di aver tenuto un ‘discorso’, che certamente non ha portato ad alcuna violenza o altra ‘attività illegale’” .

16 giugno 2024 (modificato il 16 giugno 2024 | 20:44)

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