Libri, ‘Destra maldestra’ di Alberto Mattioli presentato il 15 a Roma – .

Libri, ‘Destra maldestra’ di Alberto Mattioli presentato il 15 a Roma – .
Libri, ‘Destra maldestra’ di Alberto Mattioli presentato il 15 a Roma – .

Da quando Giorgia Meloni si è insediata alla fine del 2022, una politica culturale di destra degna di questo nome non si è ancora vista. Del resto il bacino a cui attingere, nota lo scrittore e giornalista Alberto Mattioli, autore di ‘Destra maldestra’, edito da Chiarelettere, “è quello che è”: non c’è davvero l’imbarazzo della scelta; piuttosto, sono le scelte a causare imbarazzo.

Tra le (dis)notizie che hanno finora segnato l’operato del governo in carica, alcune sono memorabili, dalle nomine ai vertici delle istituzioni, alle gaffe di alcuni nomi illustri. Uno su tutti, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che in qualità di giurato del Premio Strega ha candidamente dichiarato di non aver letto nessuno dei libri in concorso.

Ma c’è anche Vittorio Sgarbi, la cui presenza “inarrestabile, invadente, inevitabile” cerca di colmare, in modo spesso inappropriato, le lacune nelle fila degli intellettuali “di zona”. Destra goffa è una ricognizione irriverente di un panorama desolante e desolante, da cui emerge come il governo Meloni, dimostrandosi «incapace di comprendere i meccanismi della cultura, stia sbagliando tutto». (continua)

“Questo stesso diritto identitario ha un problema di identità: il suo”

Tra rivelazioni e indiscrezioni, il verdetto di Mattioli è infatti impietoso: “Questo diritto con tale identità ha un problema di identità: il suo”. Il libro, edito da Chiarelettere, sarà presentato a Roma il 15 maggio (alle 18) al Libraccio di via Nazionale. Roberto D’Agostino, Giancarlo De Cataldo e Federico Freni dialogheranno con l’autore. Modererà Francesca Schianchi.

Giornalista, ma soprattutto uno dei massimi esperti di opera in Italia, Mattioli scrive su “La Stampa”, “Il Foglio”, “Il Secolo XIX”. Il suo è un pamphlet caustico e brillante che – nonostante l’area conservatrice in cui si colloca l’autore – critica aspramente l’opera di smantellamento e impoverimento della sfera culturale italiana portata avanti dal governo di destra.

È quasi superfluo elencare gli esempi (anche recentissimi): da Times Square a Londra al clamoroso boomerang del ‘caso Scurati’. Una citazione per tutte: “Sangiuliano & Friends non lavorano non perché magari siano ancora fascisti, ma perché sono certamente mediocri”.

 
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