Vinitaly chiude con il segno + per l’export – .

Vinitaly chiude con il segno + per l’export – .
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L’export italiano di vino tornerà a crescere nel 2024, con un aumento in valore del 14% a gennaio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a dimostrazione della resilienza del settore, più forte dei cambiamenti climatici e delle tensioni internazionali. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero, diffusi al Vinitaly che ha chiuso i battenti. Segnale positivo anche in Germania, secondo sbocco – continua la Coldiretti -, con un +3% mentre in Gran Bretagna l’incremento arriva addirittura al 20%. In leggera crescita anche la Francia (+6%) ma nella Russia di Putin sono quasi raddoppiati (+87%).

Il Piemonte, che emerge come la regione con i vini di maggiore qualità, in particolare per i rossi, è al secondo posto per valore dell’export di vino e in cinque anni ha avuto una crescita del 19%, registrando 1 miliardo e 200 milioni nel 2023 di euro.

“Ciò che preoccupa, però, è l’Associazione dei vignaioli e produttori di vino russi (Avvr) che ha chiesto alle autorità di Mosca di decuplicare il dazio sull’importazione di vino dai Paesi Nato, portandolo al 200% – spiega Monica Monticone, consigliere Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. Una misura che, se adottata, rischierebbe praticamente di eliminare le vendite dell’Italia alla Russia, attualmente tra i primi dieci esportatori insieme a Georgia, Francia, Spagna, Portogallo e Paesi Baltici. Ovviamente ci sarebbero ricadute anche sull’export piemontese che in Russia vede posizionarsi molto bene soprattutto l’Asti ma anche altri vini bianchi come Gavi e Moscato”.

“L’alta qualità dei nostri vini è testimoniata dagli apprezzamenti che riscuotono all’estero con circa il 60% della produzione piemontese esportata all’estero, di cui il 70% verso i Paesi UE e il 30% verso i Paesi Extra UE. Il vino rappresenta certamente un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene conto di una storia millenaria. L’elemento che più caratterizza la nuova stagione del vino italiano – concludono Cristina Brizzolaripresidente della Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossadelegato confederale – è l’attenzione alla sostenibilità ambientale, alle politiche di marketing e al rapporto sempre più diretto con i consumatori”.

Tag: Coldiretti Piemonte Vino Vinitaly chiude firma esporta

 
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