Dopo diversi mesi, la facciata e la torre sinistra della sinagoga di Firenze sono finalmente libere dalle impalcature, senza più “ostruzioni” visive.
La fine di un restauro innescato dalla scoperta di alcune fragilità strutturali è stata celebrata nei locali della Comunità Ebraica Fiorentina con una cerimonia e un brindisi. Un’occasione per ringraziare i donatori che hanno contribuito dall’Italia e dall’estero e per delineare l’orizzonte di nuove iniziative in Toscana che coinvolgeranno enti ebraici, istituzioni pubbliche, fondazioni private. Dal restauro in corso della sinagoga di Siena, danneggiata nel 2023 da un terremoto, al progetto che prevede la collocazione del portale dell’antica sinagoga del porto della città in piazza Elia Benamozegh a Livorno, considerato tra i più belli del mondo , demolito alla fine della seconda guerra mondiale a causa degli ingenti danni subiti.
La gratitudine degli ebrei fiorentini
«Abbiamo vissuto un periodo complicato, se riusciamo a superarlo è grazie soprattutto a due realtà: l’Opera del Tempio Ebraico di Firenze, con il suo presidente Renzo Funaro che è impegnato con noi da decenni; e il Consiglio della Comunità, nella figura in particolare di Brett Lalonde, che ha attivato campagne di sostegno strutturate con entusiasmo e nuove tecniche di raccolta fondi”, ha affermato il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink. In questo senso, il sostegno ricevuto è una conferma “del fatto che siamo un pezzo di Firenze, d’Italia, d’Europa e del mondo” e che quando necessario “il mondo” sa essere solidale. Parole di gratitudine sono arrivate anche dal rabbino capo, Gadi Piperno, che ha spiegato: “Non avete restaurato un monumento, ma un luogo bello e importante per ciò che trasmette con la Torah, ciò che più ci protegge come ebrei”.
Presenti in sala e collegati da remoto i rappresentanti della Fondazione David Berg, della Fondazione Leon Levy, del World Monuments Fund, della Banca Europea per gli Investimenti, della Fondazione CR Firenze. «In pochi mesi sono stati reperiti i fondi per l’opera appena completata qui a Firenze e che oggi celebriamo con voi», ha spiegato Lalonde, unendosi alla gratitudine espressa dal presidente Fink. Altri fondi garantiranno invece una copertura “quasi totale” per il restauro della sinagoga di Siena, che solo pochi giorni fa è stata inserita da Europa Nostra tra i “sette monumenti e beni culturali più a rischio d’Europa per il 2024” e che per per questo motivo riceveranno finanziamenti specifici.
Nuovi progetti
L’architetto Funaro ha poi illustrato le prossime iniziative dell’Opera Tempio Ebraico, dal restauro di alcune decorazioni della sinagoga di Firenze al restauro dei cimiteri ebraici di Firenze, Siena e Monte San Savino. «I cimiteri», ha sottolineato, «sono la memoria storica delle nostre comunità, perché in ogni lapide c’è una storia familiare». Urge agire, “una lotta contro il tempo”. Anche a causa dei “pericoli atmosferici” che mettono a rischio la preservazione di questi siti.
Funaro ha annunciato anche un’ulteriore sfida per il futuro, sotto il suo coordinamento: la ricomposizione e ricostruzione del portale del monumentale Tempio di Livorno, “che fu per secoli una delle sinagoghe più belle d’Europa”. Il portale centrale è sopravvissuto alle devastazioni e alle demolizioni belliche con l’iscrizione che recita «Questa è la casa del Signore, questa è la porta del cielo» e l’obiettivo «è rimontarlo davanti all’attuale Tempio», costruito con standard moderni e inaugurato nel 1962. A tal fine “chiederemo aiuto sia a livello nazionale che internazionale”, ha dichiarato l’architetto. Il progetto coinvolgerà l’Amministrazione comunale, la Comunità Ebraica e la Fondazione per il Patrimonio Culturale Ebraico in Italia.
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