“Date la vostra opinione sul mio governo” – .

Smette di piovere pochi minuti prima dell’opportunità fotografica. Con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani tutti abbracciati insieme in compagnia del candidato governatore della Basilicata, l’uscente Vito Bardi. A Potenza i tre leader del centrodestra chiudono la campagna elettorale per una regione che vale poco politicamente e numericamente. La terra lucana bagnata dai mari Tirreno e Ionio conta circa 530mila abitanti. Per cogliere le proporzioni, a Roma equivale a soli tre quartieri: Eur, Monte Verde e Tiburtino.

Ma c’è il dato politico, perché dopo lo scivolone della Sardegna e la vittoria dell’Abruzzo, nel voto di domenica e lunedì i sondaggi dicono che la Basilicata è destinata a confermare un trend favorevole al centrodestra. Ed è il palcoscenico perfetto per trasmettere l’immagine di una maggioranza compatta. «Non discutiamo e ogni mattina ridiamo insieme delle ricostruzioni dei giornali», dice Meloni nel suo intervento. Con buona pace delle tante tensioni delle ultime settimane, dalle candidature alle Regionali (compresa quella su Bardi) al via libera al disegno di legge sulle autonomie differenziate. Passiamo alla corsa tra Lega e Forza Italia in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Questo è davvero divisivo, con gli azzurri che al Nord, in Veneto in particolare, lavorano incessantemente sui delusi del Carroccio. Non solo militanti, ma anche tanti ex leader passati dalla Lega a Forza Italia negli ultimi mesi. L’elenco è lungo e noto.

Potenza, però, è una terra di tregua. Tajani prima e Salvini poi parlano dal palco per dieci minuti esatti ciascuno, in perfetta parità di condizioni. Più del doppio della Meloni, che chiude dopo ventidue minuti. Ma non è un mistero né che sia lei la leader della coalizione, né che Fdi sia destinata a più che raddoppiare i voti di Forza Italia e Lega. Per il primo ministro “tornare in piazza” è “una boccata d’aria fresca”, perché “vivrò questa vita finché la gente lo chiederà”, finché “ci sarà consenso”.

La Meloni rivendica l’unità della coalizione e anche sull’Autonomia Differenziata – pur trovandosi davanti a un pubblico molto scettico – è chiara nel dire che è “oggetto di fake news” e che il governo “non abbandona il Sud”. Invece, aggiunge, la riforma cara alla Lega «responsabilizza la classe dirigente» del Sud. Un approccio ecumenico, perché al Sud la questione è molto divisiva. Non è un caso che il leader di Noi moderato, Maurizio Lupi, difenda tiepidamente dal palco Autonomia. Mentre Tajani tiene a dire che la maggioranza “sta lavorando affinché l’autonomia differenziata possa essere un obiettivo giusto anche per il Mezzogiorno”. Una posizione lontana anni luce dalla Lega, che la ritiene ormai approvata. Peraltro non senza ragione, visto che – nonostante il freno a mano tirato da Forza Italia e dai suoi governatori – il disegno di legge andrà alla Camera il 29 aprile per il via libera definitivo. E non è un mistero che Salvini sia piuttosto irritato dalle distinzioni di Tajani. D’altronde il tema è molto controverso in vista delle elezioni europee. La Lega vorrebbe rivendicare il suo consenso definitivo e farne un totem della campagna elettorale, mentre Forza Italia teme i contraccolpi, soprattutto al Sud (non solo in Basilicata, ma anche in Calabria, Campania e Sicilia).

In favore di telecamere e dirette social, però, il palco di Potenza non può che essere il luogo dell’armonia. Per spingere alla vittoria di Bardi, molto probabile in Basilicata. E per tirare i conti in vista della campagna per le elezioni europee, perché l’unica cosa che la Meloni non vuole è alimentare le divisioni. Non è un caso che il primo ministro spinga sull’acceleratore, dice che “la Repubblica delle banane è finita” e che “la sinistra può stracciarsi quanto vuole” ma “io sono sulla strada giusta”. Poi torna alle “fake news” per “iniziare la discordia” e “rallentare il governo”. E sostiene: “In un anno e mezzo abbiamo fatto molto di più di governi di sinistra messi insieme con lo scotch in un’intera legislatura”.

Insomma – e questo sarà il leit-motiv della corsa alle europee – con il “vostro voto” dovrete “dirci cosa ne pensate dell’operato di questo governo”.

Tag: Basilicata 7u7 Meloni 7u7 avanti 7u7 giugno 7u7 vota 7u7 Dai 7u7 opinione 7u7 governo 7u7

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Ex Cagliari, Tabanelli e il retroscena su Cellino: «Mi portò in rossoblù e mi disse…»
NEXT “Nessun accordo che preveda la fine della guerra” – .