Giallorossi stanchi superati dal Bologna che legittima la Champions League – .

Giallorossi stanchi superati dal Bologna che legittima la Champions League – .
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ANALISI TATTICA ROMA BOLOGNA – Il risveglio in corsa è amaro Campioni dopo la sbornia di Europa League con ancora scorie fisiche che hanno finito per toglierci energie nella partita di oggi. Per il Romad una sconfitta avvenuta per inerzia della partita con gli uomini di Motta che hanno finito per legittimare solo nella ripresa un successo decisivo per la qualificazione alla Big Europa. Una partita in cui i giocatori bolognesi prima si sono impossessati di tutto ciò che la Roma ha deciso di lasciargli e poi sono scivolati agilmente sul prato dello stadio.olimpico fino al fischio finale.

Moduli e sviluppi del gioco

Nel suo 4-3-2-1 de Rossi sceglie Llorente come difensore centrale con Mancini davanti a Svilar. I terzini sono quelli che, per ragioni opposte, hanno giocato meno nella partita di giovedì scorso tra Celik e Angelino. A centrocampo c’è Paredes, con Pellegrini e Cristante mentre l’infortunio di Lukaku apre le porte al primo titolare in campionato di Abraham. Motta va allo specchio con Lucumi e Beukema difensori centrali davanti all’ex Skorupski. Posch e Calafiori terzini, Freuler a dettare i ritmi e le catene di centrocampo/esterno attaccante con Saelemraekers e Aebischer a sinistra e Ndoye ed El Azzouzi a destra mentre il terminale offensivo che non fornisce riferimenti è, come sempre, Zirkzee

Primo tempo del Bologna cinico

Per gli schieramenti speculari, entrambe le squadre dispongono immediatamente di una fase difensiva attraverso la quale chiudono il passaggio centrale verso le fonti di gioco Paredes e Freuler che facilitano l’uscita verso gli spazi esterni. Quando Paredes tira fuori per trovare spazi praticabili Cristante lo sostituisce. La partita è speculare anche negli sviluppi, ritmi bassi, ricerca del dribbling per entrambi e più di un errore tecnico che regala palla agli avversari. Maresca, scientifico e irritante come sempre, trova il modo di legittimare la sua idiosincrasia all’intero mondo giallorosso con due gialli discutibili che finiranno per influenzare la gara di Paredes e Llorente. Il primo quarto di gara, seppur equilibrato, trova la Roma superiore in termini di supremazia territoriale e indice di pericolosità, con il Bologna che il primo pressione non sempre coordinata permette di trovare linee di passaggio dentro il campo che mandano ora Pellegrini in zona rifinitura. ora Cristante, ora Paredes o Dybala. Sul centrodestra della Roma c’è Dybala e Motta ha preparato una catena difensiva composta da Calafiori e Saelemaekers, sempre pronti a coprire e lavorare sul raddoppio. Quando El Azzouzi Una magia inventata dal nulla (con sospetta azione pericolosa non sanzionata) Il Bologna si ritrova avanti alla prima sortita nel metacampo giallorosso e sullo scenario del vantaggio gli uomini di Motta costruiranno la loro partita vincente. La Roma è fluida, si sviluppa bene fino agli ultimi 30 metri, salvo perdersi nelle scelte o nelle rifiniture finali e nelle imprecisioni. El Shaarawy è emblematico per come vanifica ogni azione favorevole. I giallorossi trovano poco legame con Abraham, resta la stanchezza residua della partita di giovedì con un’inferiorità numerica che toglie brillantezza o spunto a più di un protagonista. Giallorossi spesso in ritardo con tanti cartellini gialli. Verso la fine del primo tempo è chiaro che un lampo isolato di El Azzouzi è l’episodio su cui il Bologna sembra costruire la propria partita dove prenderà tutto quello che i giallorossi lasciano nella mancata grinta nell’atto decisivo. Il primo tempo, che finirà per indirizzare inesorabilmente la partita, vede nei suoi minuti finali il Bologna che trova il possesso paziente, con un’azione di possesso prolungata, che porta a raddoppiarlo.

Nella ripresa il Bologna legittima i tre punti

Si riparte con gli stessi 22 ma con il Bologna forte del doppio vantaggio e delle energie giallorosse destinate a diminuire con il passare dei minuti. De Rossi porta forze fresche in campo con Karsdorp, Azmoun, Spinazzola per Celik, Abraham, Angelino. Da fuori la Roma non riesce ancora a sfruttare gli spazi, c’è ancora poca qualità nella rifinitura dopo il possesso palla e supremazia territoriale e tira poco da fuori. La Roma spinge per accorciare le distanze e Azmoun sembra dare concretezza alle speranze di rimonta ma il Bologna è cinico e chirurgico. Alla terza azione offensiva del suo match trova Saelemaekers che realizza il 3a1. Per Motta è il momento di Castro per Zirkzee, ma in generale è il doppio vantaggio a dare tranquillità al Bologna nella gestione del possesso palla, mentre in giallorosso le energie stanno scemando. Il Bologna punta a preservare il possesso palla e congelare il match che diventa frammentato. La manovra di aggiramento di Pellegrini e compagni è inefficace e arriva il momento per Baldanzi (esce El Shaarawy) e Joao Costa (esce Cristante). Urbanski, Kristiansen, Fabbian, De Silvestri per El Azzouzi, Ndoye, Calafiori, Posch. La Roma finisce ultra offensiva ma con la disarmante pochezza evidenziata cede definitivamente il quarto posto al Bologna.

Maurizio Rafaiani

Tag: RomaBologna tattico analisi stanco Giallorossi superati Bologna legittimata Champions Lega

 
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