La Germania non paga i danni e l’Italia a malapena lo fa. Ecco perché – - – .

La Germania non paga i danni e l’Italia a malapena lo fa. Ecco perché – - – .
Descriptive text here

La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Civitella Val di Chiana ha riportato in primo piano la questione delle stragi nazifasciste lasciate senza giustizia. I superstiti ed i parenti delle 244 vittime della strage avvenuta il 29 giugno 1944 non potranno ottenere alcun risarcimento né dalla Germania né dall’Italia perché i termini sono prescritti. In pratica da anni iIl governo tedesco si rifiuta di pagare i risarcimenti e il governo italiano lo fa con grande difficoltà. Intorno alla riparazione dei danni di guerra e al risarcimento delle vittime delle violenze commesse dai soldati del Terzo Reich si combatte da anni una battaglia giuridica e politica. Ecco i termini essenziali.

* I TRATTATI ITALIA-GERMANIA – Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Germania federale raggiunse una serie di accordi per il pagamento dei danni di guerra. Almeno due hanno firmato con l’Italia, l’ultimo dei quali in Il 1962 prevedeva il saldo di circa un miliardo e mezzo di euro al cambio attuale. I governi tedeschi (sia quelli della Germania Ovest che quelli successivi alla riunificazione tedesca) hanno sempre ritenuto che quegli accordi chiudessero completamente la questione e si sono sempre rifiutati di pagare ulteriori risarcimenti.

* LA SENTENZA DELL’AIA – Nonostante ciò, diversi tribunali italiani hanno continuato a emettere sentenze che riconoscono la responsabilità civile anche dei governi tedeschi del dopoguerra. Frasi che, però, non hanno potuto essere eseguite. La questione è approdata anche alla Corte dell’Aia che si è pronunciata nel 2014 la linea di condotta adottata dalle autorità berlinesi è stata corretta. Il principio giuridico adottato dalla Corte è quello dell’immunità dello Stato: nessuno Stato può perseguirne un altro per le sue decisioni.

* LA MOSSA DEL DRAGO – Lo stallo è stato rotto da a decreto varato dal governo Draghi il 28 giugno 2022. È stato istituito un fondo di 61 milioni di euro attraverso il quale L’Italia si impegna a risarcire i parenti e i sopravvissuti alle stragi nazifascisti. Tuttavia, il percorso verso il risarcimento è pieno di ostacoli. Per attingere a quel fondo è necessaria una sentenza del tribunale che stabilisca il diritto delle vittime al risarcimento e solo a quel punto si potrà presentare domanda. Ma il termine per la presentazione di quest’ultima è definitivamente scaduto il 31 dicembre 2023 e anche l’ultima richiesta di procrastinare i termini è stata respinta dal Parlamento.

*OSTRUZIONE DELLO STATO – Ma anche per i procedimenti già avviati, la possibilità di ottenere il risarcimento del danno si sta rivelando più difficile del previsto. La Procura dello Stato (che rappresenta il governo in diverse cause civili) solleva una serie di obiezioniDistinguo richieste di prove che stanno frustrando molte richieste degli aventi diritto. Molti di loro sono già in età molto avanzata.

*IL NUMERO DELLE VITTIME – Sono state censite dall’ANPI le stragi compiute dai nazifascisti in Italia tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. Quelli con più di 50 vittime sono 46 in totale. Lo stima Paolo Pezzino, autore del volume «Atlante delle stragi nazifasciste in Italia». i morti in totale furono 23.000. Alla fine del 2023 erano 780 le cause di risarcimento pendenti davanti ai tribunali italiani.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV ‘Sfide pedagogiche contemporanee’, giovedì la lectio magistralis di Stefano Rossi – .
NEXT Vasco Brondi, Manetti Bros. e Cara Calma – .