Nel 2025 un’ostensione della Sindone riservata ai giovani – .

Nel luglio 2022 la Sindone è stata al centro della notte bianca della fede – Fotogramma

Un momento forte del cammino con i giovani. Nel 2025 non ci sarà un’ostensione pubblica a Torino, ma intorno alla Sindone cercheremo di costruire un percorso “forte” per coinvolgere i giovani, “che in questo momento sono forse la parte più fragile delle nostre comunità”. E proveremo a farlo con i linguaggi digitali che utilizzano i giovani.
L’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, nell’incontro svoltosi al Centro Teologico, ha annunciato il “cammino giubilare” dell’arcidiocesi di Torino nei prossimi mesi. Si comincia il prossimo 4 maggio, quando la Chiesa di Torino ospiterà il cardinale Pierbattista Pizzaballa: il Patriarca di Gerusalemme presiederà insieme a mons. Repole la messa in occasione della festa liturgica della Sindone, alle 18 in Duomo. In serata incontrerà i cittadini al Santuario della Consolata, per raccontare la sua esperienza nella drammatica situazione in Terra Santa.
La serata è promossa in collaborazione con il settimanale diocesano torinese «La Voce e il Tempo». La visita del cardinale Pizzaballa è stata promossa dall’Opera dei Pellegrinaggi di Torino, che festeggia nel 2024 cento anni di attività e, come ha detto il presidente don Massimiliano Arzaroli, ha il suo riferimento principale in Terra Santa e nel Patriarcato latino, soprattutto in un momento come questo in cui i viaggi a Gerusalemme sono impossibili ma si tratta invece di mantenere fissa l’attenzione e la preghiera sulla presenza cristiana in Palestina.

L’annuncio della mostra riservata ai giovani – Rezo Bussio

Per la Sindone, Repole ha annunciato, per la celebrazione del 2025, un’ostensione riservata ai giovani in Cattedrale. Negli stessi giorni (da fine aprile al 4 maggio 2025) in piazza Castello verrà allestita una “tenda” in cui si parlerà della Sindone con i torinesi e i turisti in visita alla città: film, documenti, mostre, convegni e dibattiti per aumentare la conoscenza consapevole della Sindone, della sua storia e del suo significato: «La Sindone – ha detto l’arcivescovo nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi – è patrimonio della Chiesa ma anche del territorio torinese e piemontese dove è stata custodita per secoli. Anche per questo continueremo a chiedere la collaborazione delle istituzioni come avviene dal 1998”. Da quell’anno, infatti, l’organizzazione delle mostre è condivisa con la Regione Piemonte e la Città di Torino; per le iniziative 2024 si aggiungono la Camera di Commercio e la Fondazione Carlo Acutis. Un altro partner che l’arcivescovo ha ringraziato è “Reply”, la società digitale internazionale che ha “radici” torinesi, e che è impegnata nella realizzazione della “Tenda” e dei programmi che guideranno la conoscenza della Sindone: programmi che, ovviamente, saranno disponibili non solo a Torino ma in tutto il mondo grazie alla distribuzione online, sui diversi canali a disposizione della diocesi e delle istituzioni coinvolte.
Un primo prodotto digitale immediatamente disponibile sono i video realizzati da Officina della Comunicazione: si tratta di 4 filmati che si aggiungono ad altri già realizzati lo scorso anno, con la consulenza tra gli altri del professor Gian Maria Zaccone (direttore del Centro Studi sulla Sindone) . La serie di video e podcast sono disponibili sul sito ufficiale www.sindone.org, sui siti dell’arcidiocesi di Torino (www.diocesi.torino.it) e di Officina della Comunicazione (https://vativision.com/serie- tv /la-sindone-di-torino-s2/). Un altro partner torinese, la Fondazione Crt, ha contribuito alla realizzazione di questi video.
Gli annunci di mons. Repole sono l’inizio di un cammino: una “riappropriazione pastorale” della Sindone, che diventa ancora più parte del cammino della Chiesa torinese, offrendo ai giovani, ma non solo, l’opportunità di entrare nella questioni che il “testimone silenzioso” propone da sempre, e che riguardano innanzitutto quelle domande sulla vita, sulla morte, sul dolore e sulla speranza che accompagnano ciascuno di noi. Nei prossimi anni, ha concluso Repole, continueremo a lavorare intorno alla Sindone per aggiornarci sulle problematiche tipiche della conservazione e delle modalità di esposizione della Sindone.

 
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