prima le percosse, poi gli spari. Gli assassini in fuga – .

prima le percosse, poi gli spari. Gli assassini in fuga – .
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DiMatteo Castagnoli e Pierpaolo Lio

La vittima è Jhonny Sulejmanovic, un giovane bosniaco che si era stabilito nella zona con la famiglia in roulotte da alcuni mesi. Ha dormito in un furgone con la moglie in Varsavia Street. Gli aggressori gli avrebbero prima chiesto di incontrarsi in un bar

Le finestre fracassate con dei bastoni. Le percosse. E tu gli spari. Molti. Almeno sei colpi sono stati sparati da una pistola calibro 7,65. Tre di questi raggiungono il petto a sinistra Jhonny Sulejmanovic, 18enne bosniaco, sorpreso a dormire accanto alla moglie nel suo furgone. Morirà in ospedale, al Policlinico di Milano, un’ora dopo. Almeno altri tre colpi hanno colpito la carrozzeria del furgone grigio che fungeva da sua abitazione. Omicidio in via Varsavia, davanti ai cancelli del mercato ortofrutticolo di Milano. Tutto è accaduto poco dopo le 3 di venerdì. Accanto al ragazzo, a bordo del Fiat Ducato grigio, dormiva la giovane moglie Samantha, sua coetanea, illesa, portata in ospedale in stato di shock. Avrebbero effettuato il raid quattro persone, arrivare a bordo di aauto a cui si è donata perdere subito dopo l’agguato. L’intervento verrà eseguito sul corpo del ragazzo.autopsia.

A terra, gli agenti della polizia scientifica hanno rinvenuto diversi bossoli. Sul posto, gli agenti della sezione Omicidi della squadra mobile della Questura, guidata da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo, hanno acquisito le riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona Ortomercato. Quelle immagini potrebbero fornire una svolta alle indagini, dando così un volto agli assassini, che hanno agito a volto scoperto e che sono fuggiti in macchina. Intanto gli inquirenti hanno ascoltato possibili testimoni, anche tra i grossisti che in quel periodo cominciavano ad animare la zona. Il compagno e i genitori della vittima, invece, sono stati ascoltati in via Fatebenefratelli.

Secondo le prime informazioni, sembra che tre o quattro persone abbiano condotto il raid. Il 18enne dormiva con la moglie furgone parcheggiato sul lato della strada. Prima della sparatoria gli assassini sarebbero andati dalla vittima per un incontro chiarificatore proponendo di andare a bere una birra in un bar. Il 18enne e la moglie avrebbero rifiutato. Poco dopo gli aggressori ssono tornati all’auto: hanno rotto i finestrini del furgone, trascinando fuori il ragazzo Sconfiggilo. A quel punto l’esecuzione, con tre colpi di pistola. Infine il perdereprima dell’arrivo dei soccorsi e della polizia.

Nel corso delle indagini forensi, altri agenti della polizia sono gradualmente arrivati ​​sul luogo della sparatoria famiglia della vittima: molti di loro ne hanno uno proprio camper parcheggiati lungo il marciapiede di via Varsavia. Alcuni ancora non sapevano della morte del giovane, confermata loro dagli agenti: alla notizia sono esplosi le grida e le urla di dolore dei membri della famiglia. Sara, la sorella ventenne della vittimadisse: «Erano cinque o sei, lo hanno picchiato e poi gli hanno sparato. Mio fratello era bravo, non aveva litigato con nessuno”.

La giovane ha raccontato che la famiglia, di origine bosniaca, sarebbe arrivata in via Varsavia per 5-6 mesi. Stessa versione del Fratello: «Conoscevano la macchina. Glielo hanno detto “andiamo a bere in un bar”, disse di no la moglie. Sono arrivato a piedi dal semaforo, Li ho visti picchiarlo, non sapevo che avessero una pistola. Gli ho dato dell’acqua e lui mi ha detto ‘ti amo’”, ha detto l’uomo che ha trovato il 18enne già morente a terra. Secondo la sua versione il gruppo di aggressori sarebbe stato composto da Bosniaci.

«Ho sentito diverse esplosioni. Come se fossero petardi”. Zhou Kuang, 38 anni, è un residente della zona. Abita al terzo piano del palazzo che si affaccia su via Varsavia, di fronte all’ingresso del mercato ortofrutticolo. «Ne ho sentiti alcuni urla circa 3 in lingua straniera. Non ho capito. Quindi io botti. La mia macchina è quella Ford grigia, proprio dietro il furgone. E indica un piccolo Suv parcheggiato dietro il furgone della vittima. Là polizia scientifica ha anche esaminato alcune parti anteriori dell’auto di Kuang, proprio sotto il cruscotto, alla ricerca di segni del raid.


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26 aprile 2024 (modificato il 26 aprile 2024 | 15:41)

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