“Le scelte europee sono decisive anche per il futuro delle piccole imprese umbre” – .

“Le scelte europee sono decisive anche per il futuro delle piccole imprese umbre” – .
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(UNWEB) “Dobbiamo essere sempre più consapevoli che le scelte fatte in Europa toccano anche le micro-piccole imprese umbre. E ricordatelo quando andremo a votare per il rinnovo del Parlamento europeo il prossimo giugno”.

Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, è intervenuto all’indomani della pubblicazione dei nomi dei candidati umbri che compariranno sulla scheda elettorale.

«Innanzitutto auguriamo il meglio a tutti e 12 i candidati, perché dovranno riuscire a farsi eleggere nella circoscrizione elettorale del Centro Italia che, oltre alla piccola Umbria, comprende anche pesi massimi come Marche, Toscana e Lazio . Pensiamo quindi che serva un’Europa più forte e coesa per affrontare problemi molto complessi come la gestione dei flussi migratori, i conflitti internazionali, soprattutto quelli alle nostre frontiere, il controllo dell’inflazione, la sfida tra Usa e Cina, ma ma anche i cambiamenti climatici e le trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie, a cominciare dall’intelligenza artificiale. Solo muovendoci insieme possiamo sperare di influenzare e governare questi fenomeni”.

Nei giorni scorsi la CNA ha presentato a tutte le forze politiche le proposte elaborate per tutelare gli interessi delle micro, piccole e medie imprese italiane. Si tratta di un manifesto in 10 punti e di un documento più dettagliato che CNA Umbria condividerà nei prossimi giorni anche con i candidati territoriali.

“Tra le varie proposte, tra cui quella per la costruzione di una difesa comune quanto mai necessaria visti i conflitti in corso – afferma Giannangeli -, ci sono anche le transizioni verso la sostenibilità e la digitalizzazione. Dato che la lotta alle emissioni inquinanti rappresenta una sfida imprescindibile, investire nella sostenibilità per le imprese rappresenta un’opportunità, ma anche un costo. Per questo proponiamo l’istituzione di un fondo europeo che, in questo percorso, accompagni le imprese, soprattutto quelle più piccole, che non possono farcela da sole. D’altronde, soprattutto in Italia, dire micro-piccole imprese significa parlare di oltre il 95% del sistema imprenditoriale complessivo e di circa il 70% dei posti di lavoro nel settore privato. Sarebbe impensabile immaginare di realizzare una transizione sostenibile senza queste aziende. Lo stesso vale per la digitalizzazione – prosegue Giannangeli -. L’introduzione dell’intelligenza artificiale può essere anche un’opportunità per aumentare la produttività delle piccole e piccolissime imprese, a patto che le informazioni e l’accesso alle tecnologie siano disponibili per tutte le tipologie di imprese”.

C’è poi la questione delle scelte per raggiungere questi obiettivi.

“Sono scelte che avranno un peso notevole. Ad esempio, siamo tutti d’accordo sulla necessità di ridurre le emissioni inquinanti. Ma per quanto riguarda quelli prodotti dai mezzi di trasporto, pensiamo che l’Europa debba mantenere la neutralità tecnologica perché non siamo sicuri che nel lungo termine valga la pena puntare solo sui veicoli a trazione elettrica: la tecnologia avanza velocemente, e mentre noi ci occuperemmo di un colpo mortale all’intero settore automobilistico, ci escluderemmo anche dalla possibilità di sperimentare altre possibilità. Se parliamo di emissioni delle abitazioni, però, insistiamo nel dire che pensare di riqualificare un enorme portafoglio immobiliare puntando solo sulle risorse private è una follia, perché la maggior parte delle case meno performanti appartengono a famiglie che non dispongono di quelle risorse. Queste, insomma, sono le cose, ci sono altre questioni su cui dobbiamo discutere e prendere decisioni comuni con gli altri paesi europei, piuttosto che trovarci uniti come italiani contro l’approvazione del nuovo patto di stabilità, su cui anche l’Italia si è detta d’accordo, tranne per aver votato no o astenersi con una maggioranza schiacciante al momento della votazione. È una questione di prospettiva – conclude Giannangeli -: vogliamo guardare all’oggi, oppure al futuro dell’Europa, dell’Italia e dell’Umbria?”

 
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