Due morti sul lavoro a Piacenza nei primi mesi del 2024, fermiamo la strage – .

Due morti sul lavoro a Piacenza nei primi mesi del 2024, fermiamo la strage – .
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In occasione della Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, riceviamo e pubblichiamo il contributo di Bruno Carrà, coordinatore del Dipartimento Salute e Sicurezza sul Lavoro della CGIL di Piacenza.

Secondo la Costituzione italiana il lavoro è un diritto e la nostra Repubblica ha il preciso compito di renderlo effettivo per tutti i cittadini, i quali, a loro volta, hanno il dovere di svolgere attività e funzioni che contribuiscano al progresso materiale e intellettuale della società italiana. come proprio.

Uno degli elementi che garantiscono e rendono coerente il diritto al lavoro è senza dubbio la sicurezza e la salute sul lavoro.
In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, celebrare oggi questo anniversario per il sindacato non significa solo la condizione descritta che rende davvero pienamente possibile il diritto al lavoro, consentendo alla società italiana di progredire e crescere, ma significa anche non rinunciare ai momenti di lotta e di denuncia perché i dati e i numeri dei feriti sono davvero insopportabili e inaccettabili.
L’obiettivo è quello di svolgere un lavoro continuo e costante per accrescere la cultura della sicurezza con l’obiettivo di ridurre gli infortuni sul lavoro, mortali e non mortali, e di aumentare anche la consapevolezza sulle malattie professionali affinché venga mantenuta alta l’attenzione sull’importanza della prevenzione e tutelare gli infortuni e le malattie professionali.

Non possiamo dire di essere impotenti di fronte alle morti sul lavoro che continuano a verificarsi. Questa piaga sociale continua ad affliggere il mondo del lavoro e va combattuta con durezza.
La sicurezza sul lavoro non può essere considerata un costo ed un fronzolo da aggirare, ma deve essere considerata un vincolo preliminare senza il quale non si può lavorare, l’attuale modello di fare e concepire l’impresa non è più accettabile perché sbagliato.
C’è un sistema malato che ha di fatto privilegiato la logica della competizione di mercato sui diritti come primo elemento di crescita. Questa situazione ci porta allo schianto ed è frutto anche delle scelte di questo Governo che non vuole intervenire sulle cause concrete che producono questa gravissima realtà.
Sui temi della salute e sicurezza si parla sempre molto e poco altro e gli incontri con il Governo restano sempre inconcludenti.

Le misure del Governo Meloni sono inadeguate e non invertiranno la tendenzasenza dimenticare che molti anni hanno preceduto una forte liberalizzazione del mercato del lavoro nel senso di ampliamento della precarietà e del subappalto.
Inoltre, la riforma del Codice degli appalti varata da questo Governo ha consentito una sorta di semplificazione generale insieme ad una liberalizzazione del sistema complessivo con la reintroduzione degli appalti a cascata.
Tutto questo non giova al benessere di chi lavora, anche se vanno valorizzati i risultati che abbiamo ottenuto con la nostra mobilitazione lo scorso anno e i primi mesi di quest’anno, che hanno portato al riconoscimento da parte dell’esecutivo Meloni come esempio di contratti di lavoro firmati da sindacati comparativamente più rappresentativi, cosa che prima non avveniva, nella dinamica e nella fase di rappresentanza. Ma questo non basta.
Il 28 aprile, Giornata mondiale della salute e della sicurezza, si commemorano i decessi che si verificano ogni anno sul posto di lavoro a causa di condizioni di lavoro non sicure e malsane.
In Italia nel 2023 si sono contati 1.041 incidenti mortali, quasi 3 decessi al giorno e i dati Inail evidenziano anche che solo nei primi mesi del 2024 crescono le denunce di infortuni sul lavoro e di malattie professionali.
Sempre in Italia, infatti, nel primo bimestre del 2024 il numero degli infortuni sul lavoro è aumentato del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, 92.711 contro 86.483: si tratta di circa 8.000 infortuni in più in soli due mesi, una cifra enorme!

Poi, solo nel febbraio 2024 di quest’anno, si sono registrati 119 decessi sul lavoro in tutto il Paese, il 19% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.

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