«La Riserva dovrebbe tornare a 1.100 ettari» – Teramo – .

GIARDINO DI ROSE. Approvare con urgenza il piano naturalistico della Riserva del Borsacchio con riferimento all’estensione originaria del 2012, ovvero 1.100 ettari, per evitare il blocco per ulteriori anni. È quanto chiedono le Guide Borsacchio al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in una lunga lettera, inviata per conoscenza anche ai consiglieri e agli assessori regionali, al presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo e al sindaco di Roseto Mario Nugnes. «Qualsiasi modifica dei confini», si legge nella lettera, «ricomincerebbe da capo l’intero processo, con una nuova fase scientifica per trovare nuovi perimetri, una nuova fase di elaborazione, consultazione, pianificazione, passaggi in consiglio comunale, osservazioni, valutazioni e consigli regionali. Anche se si tratta di una questione prioritaria, ci vorranno molti anni per attivare una Riserva su un nuovo perimetro”.
Dopo l’emendamento al taglio della riserva adottato lo scorso 29 dicembre in consiglio regionale, che ha di fatto ridotto il perimetro da 1.100 ettari a 24, Marsilio ha inviato una lettera al consiglio dei ministri per sospendere il taglio della riserva e ripristinare le norme transitorie, determinando di fatto un nuovo stallo. «Avete anche annunciato un pronto intervento nei prossimi consigli regionali per risolvere la questione», prosegue la lettera indirizzata dalle guide al governatore, «si tratta di un primo passo positivo verso una soluzione, ma ora è fondamentale tornare ad affrontare la questione problema in modo consapevole e scientifico. Negli ultimi mesi è stato chiarito che la questione critica non è la dimensione della Riserva, ma piuttosto la sua gestione, attuazione e pianificazione. Se non gestito, progettato e pianificato, anche un solo ettaro è troppo, mentre al contrario, se è ben gestito, pianificato e programmato, mille ettari sono troppo poco perché diventerebbero una risorsa per l’ambiente e per la comunità. . È essenziale lavorare per la sostenibilità e l’armonia della riserva, che protegge sia l’ambiente naturale che le attività umane che vi operano. Questo è mancato, siamo tutti d’accordo, in questi vent’anni”. Nella lettera, inoltre, le Guide del Borsacchio lanciano l’allarme anche sulla scomparsa del fratino dall’area protetta. «Con l’apertura della pista ciclabile, che ha aumentato incredibilmente la presenza umana, l’assenza di una vera e propria Riserva, comportamenti scorretti e, negli ultimi due anni, veri e propri episodi criminali che hanno portato privati ​​a distruggere intenzionalmente i nidi, e in In negli ultimi mesi sono state distrutte tutte le aree riproduttive, la segnaletica, ecc.”, conclude la lettera, “dopo due anni di episodi del genere, oggi purtroppo per la prima volta dopo dieci anni non sono presenti coppie o nidi nella Riserva. Questa non è solo una sconfitta per noi volontari, che operiamo senza strumenti e contributi, sacrificando il tempo libero, ma per la comunità”.
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