l’assalto dei baby hooligan alla scuola abbandonata. Due dodicenni prelevati a Savio, altri due in fuga – .

l’assalto dei baby hooligan alla scuola abbandonata. Due dodicenni prelevati a Savio, altri due in fuga – .
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ANCONA Un ruggito, poi un altro e un altro ancora. Rumori così forti da far uscire i commercianti dai negozi e i residenti dalle loro case. “Stanno vandalizzando il Domenico Savio” è il grido generale che si è levato venerdì pomeriggio da via Torresi. Il motivo di quella frangia? Ricollegabile all’irruzione di un gruppo di ragazzi, che probabilmente si sono divertiti a sparare alcuni petardi nel complesso scolastico chiuso da tempo e divenuto preda di vandali e sbandati. Quando è arrivata la polizia locale, due delinquenti – secondo il racconto dei testimoni – erano già scappati. Altri due, 12 anni, sono stati bloccati e portati al Comando Diving, dove sono stati chiamati i rispettivi familiari. I ragazzi, che avevano meno di quattordici anni, potevano farla franca con una pacca sul polso.

Il degrado

L’allarme è stato lanciato nel tardo pomeriggio. Residenti e negozianti si sono preoccupati quando hanno sentito gli scoppi in rapida successione provenire dall’edificio abbandonato del complesso Savio, scheletro di degrado e abbandono. Poiché il portone principale che dà su via Torresi è chiuso, è probabile che i vandali siano passati dal retro, dove si trova il cantiere della nuova scuola. Ci sono almeno due punti di accesso improvvisati per entrare nell’edificio. Sulla porta d’ingresso era rotto parte del vetro, forse con un macigno. All’interno si possono ancora vedere le sedie accatastate dei piccoli studenti, le lavagne, resti di scatole e altri rifiuti. Sul retro si accede da una finestra completamente rotta, alla quale si accede dopo aver scavalcato prima una recinzione e poi un davanzale. Non è certamente difficile entrare all’interno dell’edificio e fare ciò che si vuole con ciò che è rimasto all’interno.

Alcuni residenti, poco prima dell’arrivo della polizia locale, hanno visto due bambini scappare. Un terzo ci ha provato, ma è stato catturato dagli agenti, con la complicità di un passante. Il quarto non oppose resistenza. I bambini sarebbero stati ritrovati sul retro della scuola, lato cantiere di via Camerano. Non hanno potuto trattenere le lacrime quando hanno dovuto seguire gli agenti fino alla sede di via dell’Industria. Sono tornati a casa con una bella conferenza e probabilmente con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di stupido. Sia per essere entrati in un edificio pericolante, sia per le botti che hanno rischiato di causare ulteriori danni ad un edificio che andrebbe messo in sicurezza, considerato lo stato in cui si trova (finestre rotte, rifiuti ammucchiati all’esterno, recinzioni divelte) e l’estrema vicinanza all’asilo nido Sabin.

Il fuoco

Mentre il gruppo di ragazzi si divertiva a scorrazzare in zona Savio, dall’altra parte della città erano in fiamme gli spogliatoi del campo da baseball di via Sacripanti. Non sono ancora chiare le cause del vasto incendio che ha reso inagibile il locale: il fumo e le fiamme hanno devastato quasi ogni angolo. Non è esclusa la possibilità di intenti dolosi. Innanzitutto perché un paio di mesi fa gli stessi locali erano già stati interessati da un incendio, ma di dimensioni più contenute rispetto a quello scoppiato venerdì pomeriggio. E poi, subito la polizia, che sta indagando sulla pista dell’incendio, ha fermato alcuni ragazzini. A loro volta, hanno detto di aver visto qualcuno fuggire dalla zona degli spogliatoi poco prima che tutto all’interno bruciasse. Una cosa è certa: la porta era chiusa, ma aveva un pannello strappato. Se la causa fosse da ricercare nella mano dell’uomo, i piromani sono passati di lì o hanno lanciato un petardo da fuori?

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Corriere Adriatico

 
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