«Hub logistico, traffico sottostimato. Invasi ogni giorno da più di 500 camion” – .

«Hub logistico, traffico sottostimato. Invasi ogni giorno da più di 500 camion” – .
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FANO «La valutazione del carico di traffico indotto dal polo logistico verso l’ex zuccherificio è molto sottostimata. Secondo lo studio stradale effettuato per un simile insediamento, anche se non sappiamo quale sarà il suo utilizzo, saremmo invasi da più di 500 camion al giorno, più di 5 volte quanto detto”. Il comitato degli abitanti di via del Ponte entra ad armi pari nel dibattito sulla destinazione urbana dell’area che per 40 anni (fino al 1992) ha ospitato lo stabilimento di lavorazione della barbabietola da zucchero, dibattito che ha diviso la politica in occasione della recente adozione definitiva del piano generale generale.

L’emendamento dell’ultimo minuto

L’amministrazione Seri, con un emendamento dell’ultimo momento del sindaco, eliminando la conversione a destinazione mista frutto di un processo partecipativo, ha introdotto la previsione di un polo logistico alimentare (per quanto riguarda la scheda di settore, che prevede 40 mille metri quadrati di superficie produttiva, non parlarne). Le critiche si sono concentrate sulla mancanza di dati e studi sullo smog da traffico e sul rumore dell’insediamento a sostegno della scelta della giunta comunale, che ha accolto la richiesta dei nuovi proprietari dell’area (gli industriali Andreani e Paci). Un tema particolarmente delicato perché nella zona (vicino alla scuola elementare) opera da 8 anni una torrefazione di caffè contro la quale nel 2023 è stata presentata denuncia alle autorità per le emissioni maleodoranti, che secondo i residenti erano causa di bruciore di stomaco al naso e gola, nausea e mal di testa. L’assessore Fanesi in consiglio comunale ha riferito che per il polo logistico transiteranno dai 50 ai 100 camion al giorno, cifra confermata dall’imprenditore Paolo Andreani. Ma la commissione riporta lo studio sui trasporti effettuato per il polo logistico Cr28 previsto a Cremona: 123mila metri quadrati e 1.600 camion al giorno, a pieno regime, in entrata e in uscita (i dati sono facilmente reperibili su Internet).

L’autostrada Adriatica intasata

Con la proporzione di un terzo, i 40mila metri quadrati previsti per l’ex zuccherificio movimenterebbero più di 500 camion al giorno, che se provenissero dall’A14 confluirebbero in via Mattei ma potrebbero percorrere anche la statale Adriatica, che è già soffocato dal traffico. Per il polo logistico di Cremona è stato calcolato anche il movimento di 1.704 veicoli leggeri e 160 mezzi medi al giorno: rispetto a Fano 568 e 53, buona parte dei quali confluirebbero sulla statale.

A verificare la congruità della proporzione c’è un altro dato, le assunzioni: da un minimo di 500 a un massimo di 1.200 in tre turni di lavoro da 400 dipendenti ciascuno. Il primo dato di 500 assunti è compatibile con i 150 occupati indicati per Fano e ci sarebbe anche una correlazione con il numero di camion considerando l’attività del centro logistico per un unico turno lavorativo. Si scenderebbe a 177 camion al giorno, che corrispondono ai 50-100 indicati perché bisogna considerare che il transito sulle strade è doppio, in entrata e in uscita dall’area dell’ex zuccherificio. Soprattutto questo transito sarebbe concentrato in 8-10 ore e non distribuito nelle 24 ore. Quindi in media non passerebbe un camion ogni quarto d’ora, come ha detto Andreani, ma bensì uno ogni 3 minuti o 20 ogni ora. Da questo confronto emerge evidente il sovraccarico della viabilità della zona e l’anacronismo della scelta di un’area produttiva all’interno della città.

«Scegli un sito adatto»

«A Cremona – rileva la portavoce del comitato, Maddalena Filippetti – hanno previsto il centro logistico nei pressi del casello autostradale, dove dovranno sorgere questi insediamenti. Per i proprietari sarebbe più vantaggiosa la destinazione mista anche residenziale, prevista prima della loro richiesta. Soprattutto, il diritto alla salute non può essere contrapposto al diritto al lavoro. Spostando l’opera in un luogo idoneo si creerebbero comunque posti di lavoro”.

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Corriere Adriatico

 
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