“Ti hanno liberato?” – di Curzi James, da Firenze – Italianewsmedia.it – PC Lava – Magazine Alessandria oggi – .

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La civiltà progressista non vi ha dato la libertà, ha semplicemente eliminato gli impulsi e i desideri infantili la cui soddisfazione un tempo era prerogativa dei nevrotici e degli psicotici, revocando, in cambio, il totale potere economico, legislativo, esecutivo e giudiziario. Se hai abbastanza soldi conti e puoi “qualcosa”, altrimenti no.

Le istituzioni democratiche sono state quasi completamente private dei loro poteri; i politici sono tutti quasi interamente finanziati, appoggiati e ricattati da grandi fondi di investimento o altri enti simili; principalmente da Vanguard, Black Rock e State Street, ciascuno dei quali è il maggiore azionista dell’altro; configurandosi così come un blocco monolitico (seppur attraversato da diverse correnti interne, date dall’eterogeneità degli interessi degli azionisti che li compongono). La stessa cosa vale per le banche e le istituzioni sovranazionali, che revocano sempre più i poteri che un tempo erano privilegio dei singoli Stati in virtù del principio di sovranità nazionale.

Da ciò possiamo dedurre che il vostro voto conta quasi zero.

Ciò ovviamente non significa che il fascismo avesse ragione, ma semplicemente che, dopo essere stati sottoposti ad un’autorità manifesta, ora ci troviamo soggiogati da un’autorità anonima, che, a volte, si incarna in qualche burocrate dal volto sorridente. Un’autorità capitalista si è fusa, al punto da diventare quasi indistinguibile, con l’apparato di potere statunitense; un Paese che non ha il minimo scrupolo morale, se non quello di convincere l’opinione pubblica che è buono, così da prevenire ogni forma di ribellione.

Erich Fromm, uno psicoanalista ebreo fuggito dalla guerra (uno dei tanti di cui possiedo e ho studiato l’opera completa), già negli anni Cinquanta avvertiva che il nuovo fascismo si sarebbe nascosto dietro le allora nascenti burocrazie finanziarie.

Non c’è schiavo peggiore di chi scambia le proprie catene con la libertà.

Per aver espresso determinate opinioni, in vari saggi e articoli, nel corso della mia attività culturale, sono stato più volte ghettizzato e penalizzato; nonché oscurato nel mio profilo privato e nelle mie pagine pubbliche di scrittore e artista. Non parlatemi di libertà… Anzi, abbiamo il guinzaglio un po’ più lungo che nei vent’anni che furono, ei nostri padroni sono diventati un po’ più lungimiranti e astuti. Ammesso e non concesso che non ci facciano saltare tutti per una qualche spartizione del potere.

PS Ogni volta che qualche burocrate decreta aumenti dei tassi di interesse, tagli ai servizi pubblici, alle tasse, aumenti del costo delle risorse fondamentali, ecc., ecc., si sono registrati enormi aumenti dei tassi di mortalità tra i più deboli.

Non basta una piccola canzone in piazza per difendere la libertà. E non si diventa liberi svendendo la propria terra natale al miglior offerente. Cosa che accade ogni volta che ti convincono a cedere la sovranità territoriale a beneficio di cause decretate dal “bene collettivo”.

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