Mozione del gruppo Dem alla Regione Molise per tutelare la legge sull’aborto – .

Mozione del gruppo Dem alla Regione Molise per tutelare la legge sull’aborto – .
Descriptive text here

TERMOLI. Il gruppo consiliare PD della Regione Molise, composto da Alessandra Salvatore, Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, ha presentato una mozione a tutela della legge 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, difesa della consulenza familiare e rifiuto del coinvolgimento dei soggetti pro-vita.

«In Italia, la legge 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”, stabilisce in modo equilibrato il diritto di accesso e le modalità di ricorso sicuro per ogni donna all’IGV, interruzione volontaria di gravidanza , sia presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale che presso le strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni;

– la legge 194 rappresenta ancora oggi il diritto esecutivo alla salute delle donne, il loro diritto alla vita dopo i tempi bui degli aborti illegali e clandestini e la disumanità di pratiche che hanno causato danni irreversibili e la morte di molte donne, questo in riconoscimento del valore sociale dell’aborto maternità e della scelta procreativa informata, consapevole e, per questo, libera delle ragazze e delle donne;

– dal 1978 sono stati fatti molti passi avanti e nelle regioni italiane la creazione dei consultori familiari e dei servizi di prevenzione previsti dalla legge hanno assicurato maggiore benessere diffuso, salute e consapevolezza riproduttiva, sicurezza e un trend in costante diminuzione nell’utilizzo dell’IVG;

– secondo gli ultimi dati disponibili relativi al 2021 pubblicati nella relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della legge 194, il 42,8% del rilascio dell’atto certificato IVG avviene nelle Consultazioni a fronte del 34,9% che avviene presso le Consultazioni Ostetricia e Ginecologia.

I Counselor hanno un ruolo fondamentale nell’assistere le donne che decidono di ricorrere all’IVG perché la professionalità al loro interno: informa la donna sui suoi diritti e sui servizi socio-sanitari ed assistenziali offerti dalle strutture che operano sul territorio; informare le donne sulle norme che tutelano le donne incinte sul posto di lavoro; contribuire a comprendere le cause che potrebbero portare una donna ad interrompere la gravidanza; fornire alla donna che ha deciso di interrompere la gravidanza il documento/certificato necessario per l’intervento o indicare altre strutture dove ottenerlo;

– fornire alla donna le informazioni necessarie circa le strutture territoriali presso cui ottenere l’intervento ed eventualmente sulle tecniche utilizzate;

– I consultori familiari pubblici sono centri sanitari locali molto importanti e il rafforzamento della loro centralità corrisponde a un’esigenza diffusa, nella direzione di rendere sempre più accessibili e universalistici servizi per la salute riproduttiva e sessuale delle donne, delle ragazze e di tutte le persone.

Il Governo ha sollevato la questione della fiducia sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di risanamento e resilienza (PNRR), contenente un provvedimento che prevede che le Regioni organizzino servizi di consulenza nell’ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR al fine di “approfittare del , senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, anche con il coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”;

Nello stesso DDL e più in generale nei provvedimenti della maggioranza e del governo, la scelta della maternità non viene di fatto supportata, tanto che ad esempio tra le misure definanziate ci sono quelle riguardanti gli asili nido e gli asili nido, con tagli sulla misura M4C1 del Piano da 900 milioni di euro, in un contesto di costante sottofinanziamento dei servizi comunitari e assistenziali a sostegno delle madri e dei padri;

– l’introduzione per legge di soggetti terzi rispetto alle consulenze professionali, espressamente “a sostegno della maternità” o pro-vita e anti-aborto, rappresenta sia nella sostanza che nel metodo la volontà di sconvolgere l’equilibrio stabilito dalla normativa vigente;

– la maggioranza ha scelto la strada di un emendamento al testo, fuori da ogni dibattito istituzionale e democratico, per forzare il sistema di regolamentazione dei servizi sociali e sanitari in materia di scelte procreative e diritto all’aborto;

– si tratta di forzature che non hanno precedenti nella legislazione parlamentare, ma riflettono gli stessi tentativi periodicamente compiuti, nelle Regioni e nelle Assemblee legislative dove il diritto ha la maggioranza, di scavalcare la soggettività femminile quando si tratta di interruzione di gravidanza, ponendo ostacoli su un percorso già doloroso per quelli che pensano all’aborto.

Lo scorso 4 marzo il Senato francese ha approvato un disegno di legge che inserisce nell’articolo 34 della Costituzione “la libertà garantita alle donne di interrompere la gravidanza” e il Parlamento europeo ha approvato l’11 aprile successivo una risoluzione per inserire nella Carta dei diritti fondamentali della donna l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva dell’Unione Europea e il diritto all’aborto gratuito, sicuro e legale.

È necessario potenziare i consultori familiari tenendo conto del ruolo fondamentale che essi svolgono nella tutela della salute e del benessere psicofisico delle donne durante tutto il loro ciclo di vita;

– non si può retrocedere sui progressi compiuti come, ad esempio, le Linee Guida 2020 sull’interruzione volontaria della gravidanza farmacologica del Ministero della Salute e sulla possibilità concreta di ridurre i ricoveri attraverso soluzioni ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale e autorizzati dalle Regioni, nonché presso gli ambulatori o nei day-hospital;

– ancora una volta, a 46 anni dall’entrata in vigore della 194, si tenta di attentare al cuore della norma, ossia il diritto all’autodeterminazione della donna e alla scelta informata e consapevole della maternità;

– la legge 194 prevede già la cura degli utenti da parte di specialisti che li accompagnino nella scelta dell’IGV e la presenza di associazioni pro-vita del terzo settore non solo appesantirebbe il loro percorso ma potrebbe compromettere la riservatezza che tale scelta impone.

Nel Molise,

– esiste una sola struttura dove si pratica la IVG e il tasso di obiettori di coscienza è del 92,3% tra i ginecologi, del 75% tra gli anestesisti e del 90,9% tra i medici non sanitari. Nel complesso, la regione è al primo posto per tasso di opposizione;

– il fulcro delle cliniche pubbliche, sempre meno e con sempre meno fondi a disposizione, eppure sono il principale punto di riferimento per chi richiede l’interruzione volontaria di gravidanza, sono caratterizzate da carenza di personale e finanziamenti limitati”.

Nella mozione il Presidente della Regione e il Consiglio regionale si impegnano a:

– esprimere il proprio dissenso negli organi competenti, a cominciare dalla Conferenza delle Regioni, rispetto alla norma contenuta nel decreto 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);

– non esercitare l’opzione ivi prevista in merito ai Servizi di Consulenza ovvero che “le Regioni possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, anche del coinvolgimento di enti del terzo settore che abbiano qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”soprattutto in considerazione dei rischi di violazione della privacy, della riservatezza e del rispetto dei diritti delle donne ai sensi della legge 194 e della laicità del servizio pubblico;

– rafforzare, pur in assenza di trasferimenti e sottofinanziamenti statali, l’impegno di investimento nei consultori familiari quali strutture che rappresentano gli uffici deputati a garantire la tutela della salute della donna in un contesto di libertà e autonomia, implementando anche la presenza di medici non obiettori in Molise .

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV dove vederlo in TV e in Streaming – .
NEXT LIVE LBA Playoffs – Umana Reyer Venezia vs Unahotels Reggio Emilia – .